Platini: «Juve programmata per vincere. Il mio ritorno? Non escludo nulla»
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Platini: «Juve programmata per vincere. Il mio ritorno? Non escludo nulla»

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Platini: «Juve programmata per vincere. Il mio ritorno? Non escludo nulla». Le dichiarazioni dell’ex numero 10 bianconero

Michel Platini, ex numero 10 della Juventus, è stato intervistato dal Corriere della Sera.

CHAMPIONS – «La competizione è molto più aperta. Sono tre finali: quarti, semifinale e finale. La Juve deve ancora giocare l’ottavo e con il Lione sarà tosta. Lione sfavorito? Non credo. Il calcio non è matematica, la Juve deve vincere sul campo, non nelle chiacchiere. Il Lione arriverà preparato alla partita».

JUVENTUS DI SARRI – «Quando sta fisicamente bene è fortissima, se cala un po’ va in difficoltà».

RONALDO COME PLATINI? – «Non ha bisogno di essere me. Ha fatto tante cose, a Manchester, aMadrid: è sempre stato un vincente, ha sempre conquistato titoli. Per la Juventus è stato un bel traguardo farlo venire a Torino: Ronaldo ha uno spirito giovane, non molla mai niente».

RONALDO E IL FINALE DI CARRIERA – «Ronaldo non deve pensare alla fine della carriera, decide il destino. Non volevo essere allenatore e il destino mi ci ha fatto diventare. Poi mi ha spinto a essere presidente della Coppa del Mondo in Francia, lì ho incontrato Blatter e mi sono lanciato in politica, Uefa e poi la Fifa. Insomma non ho deciso, è successo. Ronaldo avrà delle proposte, è forte, bravo, intelligente: un campione e un esempio. Zidane è diventato allenatore del Real Madrid dopo dieci anni che si annoiava. Il destino fa tutto e ti fa cominciare qualcosa».

DYBALA – «Come stile ricorda Sivori, ma somiglia più a Maradona che a me. Non è che ha il talento di Maradona, per quello ha il suo ed è già tanto».

BUFFON – «Eh, questi portieri non vogliono mai smettere. No, scherzo, per firmare bisogna essere in due, alla Juve serviva. Zoff aveva 13 anni più di me, stava sempre con Scirea: erano le coscienze della squadra. Un giorno Trapattoni mi sostituì e mi arrabbiai. Venne Scirea: “Michel, stai tranquillo qui sono tutti forti e vogliono giocare tutti».

SECONDI PRIMI DEGLI ULTIMI – «Non mi stupisce detto da Conte, vive solo attraverso le vittorie: incarna quel che è lui. Ma non sei il primo degli ultimi, sei secondo e basta: capisco ciò che vuol dire, non so se è una cosa giusta».

PROGETTO JUVE – «Lo sa Andrea Agnelli. La Juve è programmata per vincere. Le vittorie portano le vittorie, i soldi, i grandi giocatori: è un circolo».

FUTURO – «Juve, Eca o Federeazione francese? Non mi precludo nulla. Si sono dette tante cose, sono svincolato, vediamo. «Ho fatto tante cose con il calcio. Devo trovare qualcosa di utile per il calcio, che mi piaccia: non è proprio semplice, non voglio ripetermi».

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