Rabiot a Dazn, seconda parte: «Preferisco vincere che giocare bene. Quest'anno siamo più carichi, ma senza le coppe...»
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Rabiot a Dazn, seconda parte: «Preferisco vincere che giocare bene. Quest’anno siamo più carichi, ma senza le coppe…»

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Seconda parte dell’intervista di Adrien Rabiot a Dazn: le dichiarazioni del centrocampista in forza alla Juventus

Seconda parte dell’intervista che Adrien Rabiot, centrocampista della Juventus, ha concesso ai microfoni di Dazn.

GRUPPO JUVE «Parliamo tanto negli spogliatoi, quando mangiamo o fuori dal campo. Nello spazio dove si vive si chiacchiera per trovare e formare un gruppo». 

ANCELOTTI «Mi sono trovato bene con lui. Veniva a vedere quando giocavo con l’Under 19, poi ha chiesto agli allenatori delle giovanili di mandarmi ad allenare con loro. Sono rimasto in gruppo e mi ha fatto esordire a 17 anni. Era carino con me, mi chiedeva come andava la scuola e mi diceva che se volevo potevo riposarmi».

TOLOSA – «Avevo 17 anni e volevo giocare di più. Ho chiesto io a Leonardo di poter cambiare squadra. Trovato l’accordo, abbiamo giocato 6 mesi giocando tutte le partite possibili. Credo sia importante andare a giocare se hai l’opportunità, soprattutto per crescere. Sappiamo che i giocatori hanno bisogno di giocare, specialmente i giovani. Consiglio anche ai ragazzi qui di farlo».

IBRAHIMOVIC – «Avevamo litigato, ma per una roba di campo che può succedere. Abbiamo sistemato tutto. Era bravo anche per i giovani, ti aiuta ad avere una mentalità da vincenre».

MOTTO JUVE – «Dimostra che il mister ha la voglia di sempre e fa le cose per bene. Fino alla fine. Alla fine conta vincere, non si può sempre giocare bene. Magari come successo con la Fiorentina: eravamo tutti bassi, magari a chi la vede in tv dà fastidio. Ma da giocatore è un’altra cosa, tu sei lì per vincere. Quest’anno ci sono partite in cui abbiamo giocato bene, ad esempio quella con l’Hellas vinta all’ultimo minuto».

TORNARE A VINCERE – «Lavoriamo tanto dal punto di vista offensivo e difensivo. Poi nelle partite cambia tutto, devi adattarti, ma l’importante è avere grinta e quest’atteggiamento. Preferisco non giocare sempre bene, ma vincere sempre».

ULTIMA STAGIONE – «Abbiamo sofferto tanto per l’extra campo. Per questo vogliamo vincere e dimostrare che siamo la Juventus. Siamo meno esperti, ma con più energia e voglia di fare».

CASI POGBA E FAGIOLI – «In questi casi non è mai semplice, sono giocatori forti che possono darci una mano ed è difficile non averli in campo. Paul è molto importante per la squadra, ha esperienza e dà entusiasmo, Fagioli si allena molto. Ma è sempre difficile».

LOCATELLI – «Se vieni dal Sassuolo a un club come la Juventus la gente si aspetta che giochi sempre bene per vincere. Non è facile. Loca ha la sua personalità, è un buon giocatore, è bravo. Normale avere difficoltà all’inizio, ma anche dopo».

VANTAGGIO SENZA COPPE – «Sono abituato a giocare ogni 3 giorni da sempre. E’ una situazione difficile perché quando hai una settimana tra una partita e l’altra, i giorni dopo la partita stacchi un po’ e magari difficilmente ritrovi la concentrazione. Invece ogni 3 giorni non hai tempo per staccare. La domenica fai male? Se giochi ogni tre giorni non puoi stare lì a rimuginarci».

AVVERSARI – «Guardo sempre la mia prestazione dopo la partita, voglio vedere cosa ho sbagliato. Mi piace guardare anche le altre per vedere come si muove chi sta in mezzo al campo. In Italia si parla tanto di far gol e assist per un centrocampista, ma per me non è una cosa prioritaria. Ci sono tante altre cose da fare in fase offensiva e difensiva. Se faccio un gol ma in una partita sbaglio 15 passaggi e poi esco non sono soddisfatto».

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