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Rugani e lo spettro di Bonucci: Daniele deve prendersi la Juve

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La perdita di Bonucci ha invogliato la Juventus a puntare forte su Daniele Rugani. Il 23enne avrebbe dovuto prendere il posto del giocatore a cui “passava il pallone”

Probabilmente in pochi ricordano le prime prestazioni da titolare di Rugani con la maglia della Juventus. Bisogna tornare alla stagione 2015-2016, i bianconeri giocavano ancora con la difesa a tre e al fianco di Daniele c’era proprio quel Leonardo Bonucci che ora è un giocatore del Milan. Ogni qual volta Rugani entrava in possesso del pallone, la giocata era una sola: immediato scarico al numero 19. Reverenza? Mancanza di personalità? Semplice diktat tattico? Non lo sapremo mai; quel che è certo è che Rugani, a due anni di distanza, per quanto cresciuto sotto molti aspetti, è ancora schiavo di quell’immagine.

IL PIANO JUVE – Bonucci, lo sanno anche su Marte, non gioca più nella Juventus. Nella difesa bianconera si è creata una sorta di voragine a livello di personalità, di tasso tecnico, di permeabilità. Allegri e la dirigenza della Vecchia Signora, nel caldo agosto, hanno pensato di poter sopperire alla perdita senza eccessivi sforzi sul mercato. Si cercava un centrale, è vero, ma solo se si fosse presentata l’occasione giusta in termini economici. Il motivo principale di questa scelta è stato uno: la possibilità di dare inizio alla definitiva ascesa di Rugani. Regalare un impiego continuativo a un ragazzo dosato col contagocce nelle passate stagioni. Rendere una certezza del presente quel calciatore considerato, sempre e solo, una promessa del futuro.

Le prestazioni del difensore non convincono e la Juventus cambia i propri piani. Ma Rugani è ancora in tempo per dimostrarsi all’altezza

QUALCOSA NON VA – Ma qualcosa non ha funzionato, non sta funzionando. Le prime prestazioni non sono state all’altezza delle aspettative; la fiducia della titolarità non è stata ripagata. L’ultima partita di Rugani col Genoa è stata addirittura disastrosa. In Daniele manca sicurezza soprattutto. C’è la sensazione che non ci sia quella tranquillità giusta per fare bene. Così anche “uno qualsiasi” come Galabinov è diventato un rebus irrisolvibile per tutto il match di Marassi. Succede allora che la Juve si inizi a preoccupare, cambiano le strategie: Benatia non dà garanzie, esattamente come le condizioni fisiche di Barzagli e Chiellini. Dunque si chiude per Howedes (che sicuramente può fare il terzino, ma è soprattutto un gran centrale).

IL SALTO DI RUGANI – Il mosaico della retroguardia bianconera, ora, aspetta di essere ricomposto. Quali siano i tasselli giusti, non è dato ancora sapersi. Rugani è lì che si gioca le sue carte, 23 anni, il tempo è dalla sua parte. Ma è giunto il momento della svolta, il momento di dimostrare di poter indossare questa maglia senza nessuna apprensione. Non c’è più Bonucci a cui passare il pallone in impostazione, qualcuno che ti copra le spalle in caso di errore. Daniele deve diventare leader di questa squadra, un calciatore in grado di offrire certezze a un reparto che in questo momento ne ha davvero bisogno. Il salto non è proibitivo ma strettamente necessario. Daniele Rugani deve prendersi la Juventus: ne avrebbe tutte le qualità.

 

 

 

 

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