Tiribocchi: «Chiesa? Gran lavoro di Allegri. Sullo Scudetto...»- ESCLUSIVA
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Tiribocchi: «Chiesa? Gran lavoro di Allegri. Sullo Scudetto…» – ESCLUSIVA

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Simone Tiribocchi è intervenuto in esclusiva ai microfoni di Juventusnews24: ecco le dichiarazioni dell’ex attaccante

Simone Tiribocchi, ex attaccante, tra le altre, di Atalanta e Torino, è intervenuto in esclusiva ai microfoni di Juventusnews24. Le sue parole sulla Nazionale di Mancini, sull’impatto di Federico Chiesa e su altri temi legati a Juventus e campionato.

Dopo 37 partite consecutive, la Nazionale di Roberto Mancini ha interrotto la sua serie di imbattibilità contro la Spagna. Come giudica la prestazione dell’Italia in Nations League ed il lavoro del commissario tecnico?

«Vanno fatti i complimenti a questa Italia e a Mancini perché ha dato un’altra mentalità alla squadra, sta dando spazio a tanti giovani e riesce a dare un’indentità a chiuque venga convocato. I giocatori sono molto attaccati alla maglia e il record di risultati ne è stata la conseguenza visibile; poi, certo, se incontri la Spagna, che è una grande squadra ed è anche un po’ arrabbiata per la sconfitta in semifinale all’Europeo e ci aggiungi l’espulsione di Bonucci nel primo tempo, diventa complicato. Non va però buttato quanto di buono fatto da Mancini, tra record di risultati e l’Europeo vinto».

Per la partita contro la Spagna, Mancini ha scelto di schierare Bastoni al fianco di Bonucci, lasciando Chiellini in panchina. Può aver influito anche questo sull’espulsione del difensore bianconero e, in generale, sul risultato finale?

«Se vai in Nazionale sai che puoi giocare, se Mancini ha scelto di schierare Bastoni e non Chiellini vuol dire che lo ha visto meglio in allenamento ed era la scelta giusta; così come è successo a Locatelli durante l’Europeo, quando sembrava dovesse giocare lui per le prestazioni che aveva fatto, poi invece ha scelto di far giocare Verratti e ha vinto l’Europeo».

Un’altra grande prestazione per Federico Chiesa, che sta vivendo un momento magico con club e Nazionale. Quanto può dare un giocatore come lui alla Juventus di Allegri e all’Italia e come valuta la sua crescita?

«Chiesa mi ha sorpreso, non credevo che potesse arrivare così presto a questo livello, considerata la sua età. Non è un giocatore che si fa trascinare, ma è lui che trascina gli altri: riesce a farlo in una squadra come la Juventus, ma anche in Nazionale. Quello che lo rende speciale è che è molto consapevole della sua forza e soprattutto ha grande personalità; si pensava che potesse agire da esterno ma, oltre agli assist, riesce a creare tante occasioni da gol come un vero attaccante. Allegri sta facendo un grande lavoro su di lui: lo ha avvicinato alla porta rendendolo più un attaccante e permettendogli di andare più spesso al tiro, ora come ora è devastante».

Da un ex Fiorentina a uno che potrebbe lasciarla: Vlahovic non rinnoverà il proprio contratto con la Fiorentina, che consiglio gli darebbe, da ex attaccante, sulla sua prossima squadra e sul futuro?

«Non conosco la prossima squadra in cui andrà, però spero che scelga per il suo bene, anche se ormai il fattore economico la fa da padrone. Mi dispiacerebbe se Vlahovic lasciasse l’Italia, è uno che più gioca e più migliora, non sarebbe bello se facesse una scelta come Donnarumma, che è andato via e ora sta in panchina. La cosa che dispiace è che la Fiorentina quest’anno stava facendo bene, aveva avuto un ottimo inizio di campionato e ora questa situazione potrebbe portare un po’ di disturbo, visto che lui è la stella della squadra».

Potrebbe essere il nome giusto per la Juventus?

«Vlahovic è il nome giusto per tutti».

Nell’ultima giornata di campionato, la Juventus ha battuto il Torino nel derby della Mole; da ex giocatore granata, come hai visto lo scontro ‘alla pari’ in classifica tra Juric e Allegri?

«Juric sta facendo un lavoro straordinario con il Torino, è un allenatore che stimo molto e che ha le idee chiare anche se, purtroppo, in questo periodo è penalizzato anche da tanti infortuni. Nel derby di Torino i primi 10 minuti la squadra è andata in difficoltà, anche perché, per la prima volta dopo tanto tempo, non partiva da sfavorita ma se la giocava alla pari. Certe partite devi saperle giocare e la Juve lo sa fare molto bene. Nella seconda parte della ripresa, si è visto un buon Torino che ha anche creato occasioni pericolose, la Juventus, però, ha alzato il baricentro e il Toro non è più riuscito a ripartire. Per il Torino ha pesato anche l’assenza l’assenza di alcuni giocatori, ma anche di cambi da inserire a partita in corso come Belotti, Zaza e Praet, la Juve alla fine ha meritato di vincere».

Dopo un inizio inaspettato, la Juventus ha ricominciato a fare punti e a risalire la classifica, pensa che possa ancora lottare per lo Scudetto o ormai il distacco è troppo ampio? 

«La Juventus che si è vista con il Chelsea e nel secondo tempo contro il Torino può tornare sicuramente in corsa per lo Scudetto, soprattutto perché, al di là della sconfitta di Napoli, è formidabile negli scontri diretti, ne sbaglia pochi. Una squadra che vedo bene è proprio il Napoli, non le vincerà tutte, ma mi piace l’impronta che sta dando Spalletti alla squadra: i giocatori si muovono bene e giocano un calcio molto offensivo e bello da vedere; poi c’è anche l’Inter che è ancora la squadra più forte. Penso che il campionato si deciderà nelle ultime giornate e con gli scontri diretti. Atalanta? La sconfitta contro il Milan pesa, perché toglie qualche certezza a una squadra che stava guadagnando fiducia dopo dei buoni risultati».

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