Ulivieri promuove Pirlo: «Cambia la mentalità Juve, ha conquistato tutti»
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Ulivieri promuove Pirlo: «Cambia la mentalità Juve, ha conquistato tutti»

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Renzo Uliveri tesse le lodi di Andrea Pirlo: ecco le parole del presidente dell’AIAC sulla crescita del tecnico della Juventus

Renzo Uliveri tesse le lodi di Andrea Pirlo. Ecco le sue dichiarazioni in un’intervista a Tuttosport.

LA CRESCITA DI PIRLO«La Juventus ha attraversato qualche difficoltà all’inizio, ma seconde me il discorso non era legato a schemi o tattica, ma era un piano più elevato. Pirlo sta cambiando la mentalità della Juventus e quella non si impara in due allenamenti come uno schema. E’ un percorso lungo e può comportare dei momenti di flessione».

PIRLO E LA GESTIONE DELLO SPOGLIATOIO«Ha conquistato la credibilità agli occhi dei giocatori. E non perché si chiama Pirlo, come molti sostengono. Perché puoi chiamarti come vuoi, anche Pelé, ma se fai tre discorso da bischero negli spogliatoi diventi Pelé che non capisce nulla di calcio. Pirlo ha conquistato tutti con le sue idee, il suo modo di confrontarsi, il suo modo di lavorare».

CAMBIA A SECONDA DELL’AVVERSARIA «Un bene! È uno degli aspetti fondamentali della nostra scuola di Coverciano. Il concetto di flessibilità è uno dei cardini dell’allenatore italiano. Perché le partite non vanno sempre come si vuole, perché ci sono anche gli avversari, che molti spesso ignorano, perché – per esempio – siamo in un periodo molto strano».

PIRLO GATTUSO«Si è nemici solo 90 minuti. Anche perché mi sembra che fra Pirlo e Gattuso non sia solo una questione di colleghi che vanno d’accordo, credo ci sia un rapporto profondo e vero. Mi spiace che Rino sia messo in discussione. La piazza di Napoli è difficile, lo so, ma non so quanto possa servire attaccare l’allenatore che ha poche colpe. Che gara mi aspetto? Aperta. Tutte e due avranno momenti di recupero palla alti e bassi. Sotto il piano tattico sarà bella da vedere, mi auguro che sia anche spettacolare».

PANDEMIA – «L’altro giorno ero da Gasperini e mi diceva che il calendario impone situazioni un po’ al limite. Si gioca una partita in notturna, magari in trasferta, si rientra all’alba perdendo la notte di sonno, così il giorno dopo non ci si può allenare e quello dopo ancora è già la vigilia di una nuova partita. Ovvio che ogni tanto la squadra può essere svuotata, la continuità di rendimento è un problema se fai partita-defaticante-vigilia-partita, non c’è un solo giorno di allenamento vero. Infatti dopo la partita di martedì mi sono convinto che la favorita per lo scudetto è l’Inter: da adesso è senza impegni di qualsiasi tipo e può concentrarsi solo sul campionato, approfittando di settimane libere fra una gara e l’altra».

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