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Il Var pensiero su Atalanta-Juventus

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L’invitato speciale di juventusnews24 – il giornalista Luigi Schiffo – smonta, azione per azione, l’uso del Var

Quest’ultimo turno di campionato ci ha insegnato un altro concetto del “Var pensiero“: si può risalire da un gol a ritroso fino all’inizio dell’azione, a prescindere dal tempo trascorso e dai metri percorsi da giocatori e pallone. Ok, registrato. Si potrebbe aggiungere anche un detective a bordo campo per predisporre l’isolamento e l’esame della scena del crimine? E se poi il gol lo fa la squadra che ha subito il danno nell’azione dubbia? E qui serve anche un filosofo a bordo campo per dissertare di “utile” e “giusto” con arbitri, giocatori, allenatori, dirigenti e -perché no- tifosi (tramite maxischermo). E se tra l’inizio dell’azione e il gol si verificano due episodi dubbi, uno per parte, quale conta? Il primo? Il più grave? Il più determinante? E qui serve un giudice di Cassazione che deliberi in tempi brevi, una volta sentite le parti.

Quindi, oltre ad osservare il monitor, nella peggiore delle ipotesi l’arbitro dovrebbe attendere il verdetto di detective, filosofo e giudice. In caso di disaccordo? Propongo la Corte di Giustizia Europea o il TAS di Losanna. Forse per il risultato della partita bisognerebbe aspettare qualche settimana (quell’inguaribile ottimista di Allegri ha parlato di “quattro ore”) o mese, per esultare i tifosi dovrebbero organizzare appositi raduni.

Ma vuoi mettere con la soddisfazione di avere un risultato indiscutibile? Come dite? Sarebbe discutibile lo stesso perché il Var non fa ripetere le azioni in cui invece l’errore lo fa l’arbitro e non sono di competenza del Var? Già, ineccepibile. A questo punto le squadre giochino tre partite e si tenga il risultato più gradito con il televoto! Lo fanno anche a Sanremo…oppure lasciamo tranquilli gli arbitri, sapendo che i loro errori fanno parte del gioco, che si chiama gioco appunto perché è un gioco (Federazione Italiana GIUOCO Calcio). E la tecnologia venga usata come in altri sport: su richiesta dei protagonisti, che non sono gli arbitri. Perché io resto della vecchia scuola: l’arbitro bravo è quello che non si vede (e non perché è in uno stanzino in radio-connessione davanti a un monitor).

Detto ciò il risultato della partita che ha dato origine a questa dissertazione paradossale ci dà lo spunto anche per dire che la Juve (rimontata da 2-0 e incapace di realizzare il rigore finale) ha cambiato il significato di VAR in Vi Abbiamo Regalato, sottinteso un punto all’Atalanta e almeno due settimane di primato solitario al Napoli con conseguente sorriso gaudente di mezza Italia. Alla fine se una squadra non vince è colpa sua. Come è sempre stato e sarà anche nell’era del Var Pensiero. Alla prossima.

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