Allegri tra Mondiale e Continassa: 5 cose che lo han stupito
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Allegri tra Mondiale e Continassa: le 5 cose che han stupito Juventus e allenatore

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Allegri tra Mondiale e Continassa: le 5 cose che han stupito Juventus e allenatore sui diversi giocatori bianconeri

Lo sguardo diviso tra Mondiale e Continassa. Da un lato le risposte dai giocatori impegnati in Qatar, dall’altro quelle di chi è rimasto a Torino e da qualche giorno ha ripreso a lavorare al JTC. Sotto gli occhi di Allegri e del club, che prendono nota: le 5 cose che han stupito allenatore e Juventus.

Il para-rigori Szczesny

Non serviva il Mondiale per certificare l’affidabilità del portiere polacco, ma è stata la vetrina adatta per confermare il suo valore ai massimi livelli. Tre cartoline più emblematiche della sua Coppa del Mondo: la doppia parata contro l’Arabia Saudita, prima sul rigore di Al Dawsari e soprattutto sulla respinta da pochi passi di Al Burayk; poi il riflesso sul compagno di squadra Di Maria, che in Argentina-Polonia ha provato a sorprenderlo da calcio d’angolo e infine il calcio di rigore intuito a Leo Messi. Numeri importanti, come quelli nella prima parte di stagione con la Juventus: 3 gol subiti in Serie A, 9 in Champions, 7 clean sheets. Qualche infortunio di troppo a inizio campionato a minare la sua continuità (risposta eccellente di Perin nel sostituirlo), poi il rientro da numero uno tra i pali. E anche la situazione futuro è definita: il contratto in scadenza nel 2024 è una risposta chiara al mercato e a quanto durerà ancora il matrimonio tra il portiere e il club, con la Juve che si sta comunque già cautelando per quello che sarà il dopo Tek (Vicario, Carnesecchi tra i nomi in lista).

La costanza di Rabiot (e alcune dichiarazioni…)

È stato uno dei giocatori simbolo della prima parte di stagione della Juventus: 16 presenze, 5 gol e 2 assist per il centrocampista. E le conferme stanno arrivando anche dal suo Mondiale. Gol e assist all’esordio con l’Australia, 90 minuti contro Danimarca e Polonia e tante risposte convincenti. Un po’ meno quelle relative al suo futuro, visto che dal Qatar il francese è uscito allo scoperto circa alcuni suoi sogni nel cassetto«L’Inghilterra a 13 anni è stata un’ottima esperienza anche se ho fatto a malapena un anno. Mi è piaciuta molto l’atmosfera lì, è qualcosa di diverso dalla Francia o dall’Italia. Mi piacerebbe giocare lì nella mia carriera, l’ho sempre detto». Dichiarazioni che fanno rumore e spaventano la Juventus: il contratto in scadenza a giugno 2023 apre alle riflessioni, ma le alte richieste per rinnovare potrebbero far pendere la bilancia verso la separazione. Ma se ne discuterà più avanti.

Le conferme dal mercato

Dal campo al mercato, perché le attenzioni da Torino si sono concentrate anche sui diversi obiettivi che così bene hanno fatto in Qatar. A cominciare da Milinkovic-Savic, in gol contro il Camerun nonostante la sua Serbia abbia alzato bandiera bianca ai gironi. Discorso analogo per Pavlovic in difesa: granitico, solido, attento in marcatura e pericoloso anche in zona gol. La forza della Croazia, invece, porta il marchio del suo centrale: Gvardiol. Quasi sempre tra i migliori in campo, è lui una delle chiavi del successo della sua Nazionale, arrivata in semifinale. Gioca nel Lipsia, ma ha già attirato le attenzioni di tutte le big d’Europa. Il Portogallo a sinistra ha contato su una freccia, Guerreiro, andato anche a segno contro la Svizzera. Il suo contratto col Borussia Dortmund scade a giugno: occasione a parametro zero da non lasciarsi sfuggire… Poi altri due nomi a centrocampo: De Paul dell’Argentina e Majer della Croazia. Tuttofare, intelligenti, mai fuori posizione: giocatori fondamentali per le rispettive Nazionali, possibili punti fermi del centrocampo che verrà di una big. E la Juve li osserva.

La condizione di Kean

Ha chiuso la prima parte di stagione da assoluto protagonista. 5 gol nelle ultime 5 partite tra campionato e Champions League che hanno permesso alla Juve di riprendere ossigeno e risalire la classifica, fino al terzo posto in solitaria a due punti dal Milan. Dai fischi e mugugni dello Stadium di inizio anno per alcune prestazioni sottotono alla standing ovation contro la Lazio: un filo ad unire la stagione di Moise. E l’attaccante ha ricominciato da dove aveva terminato: segnando. Kean si è ripresentato in super-forma alla Continassa alla ripresa degli allenamenti, con l’obiettivo di farsi trovare pronto per il 4 gennaio con la Cremonese. 3 gol oggi nel test in famiglia con la Primavera, a sottolineare la sua voglia di incidere sotto porta, anche in allenamento. I prossimi mesi saranno molto importanti per il suo futuro: il riscatto obbligatorio dall’Everton è una formalità, ma se prima c’erano dei dubbi sulla sua permanenza a Torino anche nella prossima stagione, potrebbero essere spazzati via se il classe 2000 dovesse mantenere questo rendimento.

Il recupero di Chiesa

Da un lato Kean, dall’altro Federico Chiesa, altro big rimasto a Torino in questa sosta Mondiale. Il primo passo dopo il grave infortunio al ginocchio è stato compiuto: il classe ’97 è tornato in campo, in 3 occasioni, cominciando così a testare la sua condizione, riprendere confidenza del terreno di gioco e racimolare i primi minuti sulle gambe. Ora al via la parte 2: il perfezionamento, per arrivare a gennaio, alla ripresa del campionato, al 100%. Chiesa sta lavorando alla Continassa insieme ai suoi compagni, e anche lui ha dato prova del suo stato di forma: doppietta nel test con l’Under 19 di Montero a mandare ulteriori segnali ad Allegri.

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