Allegri alla Rai: «I nostri limiti devono diventare punti di forza. Su Fagioli e Huijsen...»
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Allegri alla Rai: «I nostri limiti devono diventare punti di forza. Su Fagioli e Huijsen…»

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Allegri alla Rai: «I nostri limiti devono diventare punti di forza. Su Fagioli e Huijsen…». L’intervista dopo Milan Juve

Allegri ha concesso un’intervista alla Rai durante La Domenica Sportiva per commentare la vittoria della Juventus sul Milan.

LA REAZIONE FURIOSA – «Ogni tanto serve anche per dare una scossa alla squadra, ci stavamo un pochino addormentando. In quei momenti lì, in 11 contro 10 e gli altri hanno perso ordine, noi bisogna smettere di giocare con questi passaggi e fraseggi corti, ma bisogna allargare il campo, bisogna andare a colpo sicuro, evitare contrasti, dribbling e mantenere la palla in modo diverso per chiudere l’azione. Su questo dobbiamo migliorare, invece abbiamo avuto troppa fretta nel voler andare a fare gol . E poi dopo un’azione in cui ti ripartono, visto che loro hanno Leao, ti possono mettere in difficoltà»

PORTA INVIOLATA DA QUATTRO PARTITE – «Abbiamo un gruppo di giocatori straordinari che giocano di squadra. Sappiamo i nostri limiti, devono essere i nostri punti di forza. Dobbiamo continuare a lavorare perché c’è da migliorare molto, questa vittoria ci dà entusiasmo e soprattutto ci allontana momentaneamente dal quinto posto in classifica».

PER RABIOT LA JUVE E’ DA SCUDETTO – «Forse Rabiot era preso dall’entusiasmo perché era prima volta che prendeva la fascia. H fatto una partita straordinaria e sono contento ma noi dobbiamo stare in silenzio e lavorare perché l’anno prossimo dobbiamo giocare la Champions».

RISPOSTA A PIOLI – «Ci sono state squadre che per anni non hanno giocato la Champions e poi sono arrivate settime..».

IL VANTAGGIO SENZA COPPE «Ora bisogna recuperare sia Alex Sandro che Danilo e poi recupererà più avanti anche De Sciglio. L’importante è essere tutti a disposizione. Fortunatamente abbiamo anche dei ragazzi giovani molti bravi che sono quelli del 2005».

CAREZZA AD HUIJSEN – «Ha poco di paterno perché lui è un giocatore che ha 18 anni, ma ha una tranquillità incredibile e ha fatto i passaggi giusti quando aveva palla tra i piedi. Quindi su quello ero molto sereno e tranquillo».

COME HA PARLATO A FAGIOLI – «Diciamo da fratello maggiore perché non sono ancora vecchio, ma diciamo da padre. Nicolò poi è un ragazzo alla fine che credo che capisca e questi mesi gli serviranno per continuare ad allenarsi e migliorare in quelle che sono le sue carenze tecniche e fisiche. E soprattutto impegnarsi nel sociale che è la cosa più importante. E’ un ragazzo di 23 anni e nella vita abbiamo sbagliato tutti, sbaglieranno ancora i giovani quindi bisogna essere di supporto»

PAPU GOMEZ NEL MIRINO DI MOURINHO – «José è sveglio perché pensava che magari se andavamo noi in finale magari ci battevano…».

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