Birindelli: «Vi racconto Chiellini. La Juve ha già il suo erede» - ESCLUSIVA
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Birindelli: «Vi racconto il giovane Chiellini. La Juve ha già il suo erede» – ESCLUSIVA

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Birindelli: «Vi racconto il giovane Chiellini. La Juve ha già il suo erede». L’intervista esclusiva all’ex Juve e compagno di Chiellini

Alessandro Birindelli è intervenuto a Juventusnews24.com per parlare dell’addio del suo ex compagno, Giorgio Chiellini, e non solo.

Ecco le dichiarazioni dell’ex difensore della Juve.

Chiellini ancora il migliore ieri, poi l’annuncio dell’addio. Arriva nel momento giusto?
«Solo lui può avere la risposta, nel senso che se ha preso questa decisione molto probabilmente sente che quello che ha fatto alla Juventus, le forze per fare un’altra stagione ad altro livello non sono le stesse. E quindi preferisce andare a fare un’altra esperienza per poi tornare ancora a casa come dirigente».

Lo ha sentito ultimamente? Pensa che avrebbe potuto dare ancora qualcosa a questa Juve, anche sul campo?
«Lo sento tramite messaggi, poi io sono in contatto con lui perché ho la fortuna di avere suo fratello direttore sportivo qui a Pisa. Quindi abbiamo contatti diretti e indiretti. Probabilmente lui pensa che sia arrivato il momento di staccare, perché giocare nella Juventus è un qualcosa di importante, sei impegnato nel quotidiano e ogni tre giorni a competere ad alti livelli. Molto probabilmente non si sente o ha sentito venir meno la freschezza atletica per affrontare una stagione ricca di impegni».

Vede in de Ligt la leadership di Chiellini? Può essere l’olandese il suo erede?
«Assolutamente sì, poi c’è ancora Leo (Bonucci, ndr), c’è Danilo, jolly importante, c’è Rugani e l’arrivo di Gatti, che anche se viene dal campionato cadetto mi sembra un altro giocatore con grande fisicità, con grande carisma e personalità. La Juve in quel reparto è messa abbastanza bene».

Con chi lo sostituirebbe sul mercato? Bremer può essere il profilo giusto?
«Credo che la Juve faccia un’operazione in difesa se capita l’opportunità, altrimenti le operazioni da fare saranno in altri ruoli e in altri reparti. La società è vigile, ma il Torino non svenderà il giocatore. Bremer è un giocatore importante, che si è affermato negli ultimi anni ad altissimo livello e quindi giustamente Cairo chiederà molti soldi. Non credo che sia una pista percorribile per la Juventus».

Ha qualche aneddoto sul giovane Chiellini? Ha capito subito che sarebbe diventato grande?
«Già da giovane aveva questo impeto fisico, questa aggressività ad ogni allenamento. Noi ogni tanto lo chiamavamo Pinocchio perché era un po’ di legno quando calciava la palla. Però lui ridendoci su ad ogni allenamento era lì a far tecnica, a migliorarsi, aveva voglia di imparare ed ascoltare. Si vedeva subito che sarebbe stato un leader assoluto e così e stato».

Infine, sulla finale di ieri: è una sconfitta meritata?
«La Juventus l’aveva portata sul binario giusto andando in vantaggio, poi ci sono delle scelte e quella di Allegri con i cambi è stata quella di abbassarsi un po’ e ripartire. Si è sì abbassata ma non è più riuscita a ripartire. Dall’altra parte l’Inter ha grandi qualità e giocatori importanti, l’hanno rimessa in piedi e poi l’hanno vinta secondo me anche con merito».

Dopo un decennio di dominio la Juve chiude a zero titoli. Come giudica la stagione di Allegri?
«Non voglio essere troppo critico, guardiamo i fatti. È stata un’annata turbolento, prima la partenza di Ronaldo, poi l’infortunio di Chiesa, qualche infortunio di troppo. Un percorso di crescita c’è stato ed ha portato questa squadra alla prossima Champions. Io gli voglio dare un 6 perché credo che poi l’anno prossimo Allegri si ripresenterà con la squadra al completo che affronterà tutta l’annata. Lì potremo dare un giudizio più completo, però ad Allegri gli darei comunque la sufficienza».

Si ringrazia Alessandro Birindelli per la disponibilità e la gentilezza mostrate in questa intervista.

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