Bonansea: «Col Lione vietato avere paura, sogno la Champions con la Juve»
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Bonansea: «Col Lione vietato avere paura, sogno la Champions con la Juve»

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Bonansea: «Col Lione vietato avere paura, sogno la Champions con la Juve». Le parole dell’attaccante bianconera

Barbara Bonansea ha parlato a DAZN Talks in avvicinamento alla sfida di Champions col Lione.

QUALIFICAZIONE – Solo la parola Champions League fa rabbrividire e fa alzare le antenne. Vedersela contro il Lione e giocarsi la qualificazione contro le campionesse in carica sarà bello. Vogliamo arrivare pronte, è una partita che si presenta da sola. Noi siamo pronte e speriamo nel meglio.

RIVINCITA – Ovviamente spero che ci sarà. L’anno scorso sono state due partite diverse, la prima l’abbiamo vinta e loro avevano perso solo altre due partite prima nella competizione. Non doveva bastarci quello, sapevamo che a Lione sarebbe stato diverso e difficile, poi sono diventate campionesse. Probabilmente abbiamo sbagliato qualcosa e spero che siamo riuscite ad imparare da quegli errori, che in realtà erano errori di paura. Ci presentavamo con due risultati a nostro favore ed era strano. Con le sconfitte cresci, spero che abbiamo imparato. Se saranno più brave le applaudiremo ma sarebbe per bello per uscirne noi vincitrici. Se giochiamo da squadra unita siamo 11 contro 11 e la palla e rotonda.

CHI TEME – Sono stante giocatrici molto forti. Probabilmente gli esterni, Cascarino, Bacha, sono rapide e fisicamente pronte, veloci, saltano bene l’uomo. Sono giocatrici imprevedibili a cui bisogna prestate attenzione.

REAZIONE JUVE – La vittoria all’ultimo secondo di Parma ha fatto vivere emozioni. Tante persone secondo me hanno capito quanto veramente tengono a questa squadra e a volte ci vogliono momenti di difficoltà per capire quanto ci tieni. Dopo abbiamo pareggiato con il Como e quello ancora ci ha aiutato. In cinque anni ogni anno abbiamo avuto un momento di difficoltà in cui dovevamo parlare e guardarci negli occhi per capire cosa ci servisse per portare a casa le vittorie. In questa stagione l’abbiamo già passato.

MONTEMURRO – Lui non è un allenatore motivatore, in realtà è molto calmo anche nelle difficoltà cerca una soluzione nel gioco. A questi livelli la motivazione dovresti trovarla da sola. Se non hai la motivazione non puoi stare a questi livelli, lui ci ha sempre chiesto cosa ne pensassimo e quali fossero i problemi e ha sempre cercato di aiutarci. Tra noi giocatrici e tutto lo staff che nei momenti di difficoltà si avvicina e diventiamo un agglomerato più compatto.

INSEGNAMENTO PIÙ IMPORTANTE – In sei anni sono cambiata tanto, ho imparato molto. La cosa più grande ho proprio percepito la dedizione al lavoro, la capacità di stare nelle difficoltà, di saper credere che lavorando si tira fuori talento e il lavoro si vede. Quando si arriva alla Juve ti accorgi che nulla è scontato. Si respira proprio quando arrivi qui.

SOGNI – Vorrei vincere la Champions con la Juventus, è il sogno di tutti. Vincerla con la squadra del cuore con cui tifo fin da bambina sarebbe un sogno. Io sono molto felice della carriera che ho fatto come donna e come persona anche se non dovessi riuscirci, ma se dovessi dire un sogno sarebbe questo.

CRISTIANO RONALDO – L‘ho seguito ai Mondiali, in questo momenti credo si veda la vera persona ed il vero campione. Io quando ho saputo che sarebbe venuto alla Juventus ero molto felice perchè lo seguivo fin da piccola e sognavo di vederlo dal vivo. Guardando il calcio io ho imparato tanto, anche guardando lui che prima faceva più o meno il mio ruolo quindi ho cercato di rubargli qualcosina.

INSEGNARE ALLE GIOVANI – Non ci penso ma mi fa molto piacere quando qualcuna viene a chiudermi un consiglio. Non mi rendo conto di poter essere un esempio anche se a volte lo sono. È naturale cercare di dare sempre il massimo per dimostrare che facendo così riesci ad arrivare. Ovviamente sono un po’ più anziana e quando qualcuna fa qualche movimento sbagliato provo ad aiutarle. Le mie compagne più giovani sono molto propense all’ascolto, ogni tanto mi rivedo in loro e mi piacerebbe avere un adulto più grande che mi possa dare una mano.

SEGRETO – Con la passione. Anni fa, più di 25, quando io ero piccolina il calcio femminile non era conosciuto. Io non sognavo di diventare calciatrice, giocavo perchè mi piaceva, mi divertivo. Poi di anno in anno ho potuto sognare di diventare calciatrice, la strada è stata lineare. Spesso mi scrivono ragazze che i genitori o gli amici le ostacolano, io dico sempre che lo sport è sport e se ti piace davvero devi continuare a farlo, allenarti e divertiti più che puoi“.

PASSIONI – “Ascoltando una canzone spesso mi ricollego ad un evento, magarti in un certo momento si ascolta più spesso. Le canzoni mi riportano indietro, in un passato più o meno lontano. I testi delle canzoni mi ricordano molto il calcio, probabilmente perchè sono tra le cose che mi trasmettono più emozioni. Credo siano collegate. Ultimamente per esempio sotto ai miei post di Instagram scrivo dei pezzi di canzone perchè la partita mi ha suscitato la stessa emozione della canzone.

TOP 5 CANZONI – Giudizi Universali di Bersani, I duri hanno due cuori di Ligabue, Every Teardrop Is a Waterfall dei Coldplay mi suscitano malinconia, momenti difficili. Se penso ai Mondiali penso alla Macarena che era la nostra canzone a fine partita.

DANZA – Mi piace ballare ma sono un po’ un legno. Mamma da piccola mi spingeva a fare danza nonostante giocassi a calcio, io sono testarda e non mi piaceva. Dopo aver visto un saggio mi piaceva e ho voluto provarci. Poi gli allenamenti mi si sovrapponevano e ho smesso. Non so se avrei continuato con la danza, magari avrei fatto atletica leggera che mi affascina molto

GENITORI – Mio papà era molto felice che giocassi a calcio. Appena ho iniziato a camminare avevo la palla tra i piedi. È stato molto naturale, mio papà era appassionato, mio fratello maggiore giocava. Poi un giorno un allenatore mi ha vista e mi ha chiesto di giocare nonostante fossi femmina e lo ringrazierò sempre.

COMPAGNE – La più scherzosa ormai, si sa, è Cristiana Girelli, è una buffoncella e si diverte a farci divertire. Quando siamo tutte silenziose prende in mano la situazione. Lei fa tante cose, balla, imita, fa ridere. C’è chi è più tranquilla tipo Cernoia, ma anche lei è divertente. Poi c’è Sara Gama che sembra sempre molto seria ma sa far ridere e tiene bene unita la squadra. Martina Rosucci è l’esempio da seguire, aiuta sempre tutte anche se lei è in difficoltà. In spogliatoio ci sono tutti i caratteri. Io ero molto timida, ora meno, sono seria, scruto la gente. Cerco di stare sul pezzo. Ho bisogno del mio tempo per capire che persone sono le nuove per avvicinarmi e farle entrare nel gruppo al meglio, sono selettiva e non mi viene semplice avvicinarmi alle persone.

GIOCARE CON I MASCHI – In realtà secondo me la cosa più particolare è stata avere uno spogliatoio con altre persone, fino a sette otto anni mi cambiavo con i maschi, poi avevo lo spogliatoio da sola, o dovevo aspettare uscissero gli arbitri. Il cambio più grande è stato quello, per me era bellissimo condividere chiacchiere da spogliatoio prima o dopo l’allenamento. In campo non mi ricordo la differenza.

PAURA DI NON FARCELA – Non ci sono stati momenti in cui ho avuto paura di non farcela. Sono ottimista, vivo alla giornata. Il carattere forse non mi ha mai fatto percepire di non farcela, non mi sono mai posta l’obiettivo di diventare qualcosa o qualcuno, non ponendomi obiettivi grandi non ho mai avuto paura quindi. Gli obiettivi nella vita chiaramente ci sono ma non andavo troppo in là con la mente e con i pensieri ed è più facile lavorare per raggiungerlo.

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