Buffon, esordio nella nuova Juve: dal Verona al Verona, bentornato a casa!
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Buffon, esordio nella nuova Juve: dal Verona al Verona, bentornato a casa!

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Buffon, esordio nella nuova Juve: dopo l’addio ai bianconeri con l’Hellas Verona, il portiere torna a difendere i pali della Vecchia Signora

Come nelle più belle ed emozionanti pellicole cinematografiche d’altri tempi, si chiude un cerchio destinato a scalfire in maniera indelebile il cuore di milioni di tifosi. Ore 18, Allianz Stadium, Juve Hellas Verona. Lo sguardo del pubblico incollato ai maxi-schermi, l’urlo alla lettura delle formazioni ufficiali, il boato e l’emozione nel rivedere, a distanza di un anno e mezzo, Gianluigi Buffon con la casacca bianconera cucita sulla sua pelle come un tatuaggio indelebile.

Dal Verona al Verona: l’addio alla Juve

L’ultima istantanea del numero uno allo Stadium è datata 19 maggio 2018. I riflettori sono tutti puntati su di lui, oscurando l’epilogo di un incontro dal sapore di Scudetto per la squadra di Massimiliano Allegri. Al minuto numero 61, le lacrime. Gigi dice addio al mondo Juve, in una passerella che difficilmente verrà dimenticata.

Una pausa lunga al fianco di Andrea Barzagli, quasi a stemperare un po’ la tensione vicino a chi, insieme a lui, ha costruito ogni ‘mattoncino’ dei successi bianconeri. Lacrime, abbracci, seguiti da altri: a Dybala, Mandzukic, Matuidi, Marchisio, Alex Sandro. Il passaggio della fascia da Capitano al Principino, l’emozione al coro: “C’è solo un numero uno”, l’uscita dal campo per fare spazio a Pinsoglio.

La fine di un’era. Proprio così, perché Gigi ha scritto la storia, capitolo per capitolo, anno dopo anno, vittoria dopo vittoria. E il pubblico presente quel giorno non dimenticherà mai gli attimi vissuti. Quanti applausi, quante lacrime, quanti striscioni e gigantografie a lui dedicate. Tutte per Buffon, tutto per quell’uomo che, nel religioso giro di campo, ha stretto e ringraziato significativamente in un solo abbraccio tutto il popolo juventino.

Il Psg, nuovo capitolo della storia di Buffon

L’estate di Buffon lo ha portato ad intraprendere un nuovo percorso, una nuova scelta di vita oltre ai confini del proprio Paese. Il 6 luglio 2018 è stato ufficializzato il suo passaggio al Paris Saint-Germain: un’esperienza stimolante, ambiziosa, per chi ha ancora tanto da dare al mondo del calcio. «Per la prima volta nella mia carriera lascio il mio paese e lo faccio per un progetto ambizioso, solo il Psg poteva convincermi», queste le prime parole, all’arrivo all’ombra della Tour Eiffel, del portiere di Carrara.

Un nuovo campionato (la Ligue 1), una nuova cultura, scontrarsi con una nuova lingua e con compagni diversi. L’ambientamento non è stato dei più semplici, con la ‘rivalità’ con il collega di reparto Areola a tenere banco nei primi mesi della sua avventura. Una girandola tra i due estremi difensori che ha coinvolto la prima parte di stagione agli ordini di Thomas Tuchel, con Buffon in panchina per circa un mese e poi tornato titolare per le sfide con Rennes e Reims.

Una stagione comunque esaltante, culminata con la vittoria della Ligue 1. Qualche rammarico, invece, in Champions League, con la scottante eliminazione casalinga patita in rimonta con il Manchester United. Il bilancio dell’annata, poi, è stato fatto dallo stesso numero uno: «Sono estremamente felice del mio cammino fin qui, perché sono riuscito a portare a casa dei trofei e vincere non è una cosa così scontata a 41 anni. Restare al top del calcio europeo non è facile, ho fatto un solo errore contro il Manchester United ma sono soddisfatto di quello che abbiamo raccolto. Prima di quel match, abbiamo fatto un percorso incredibile».

Gianluigi Buffon, il ritorno. Un anno dopo: il rientro alla Juve

Il matrimonio tra Buffon e il Psg è durato solamente una stagione, con il portiere che non ha accettato la proposta di rinnovo del club parigino. Voci, rumors, offerte: le sirene di calciomercato hanno iniziato a risuonare a gran voce attorno al suo nome, con tanti scenari e retroscena suggestivi per proseguire la sua gloriosa carriera.

È il 4 luglio, però, che il lieto fine diventa finalmente realtà. Gigi torna a casa, torna alla Juve, compiendo il percorso inverso rispetto alla stagione precedente per riabbracciare quei colori bianconeri che lo hanno accompagnato per 17 anni della sua carriera.

«Sono sensazioni di un uomo positivo e felice – ha dichiarato Buffon all’evento a lui dedicato -. Emozionato anche, nonostante quasi 42 anni e alla fine vuol dire che questa è stata la scelta migliore. Cercavo delle emozioni forti e le ho ritrovate andando a ritroso. È il premio più bello per un uomo come me perché io conosco bene la Juve e approvo il modo di pensare e di agire. La Juve non regala niente, per cui ringrazio tutti coloro che mi hanno permesso di essere qui».

Tre partite in campionato e una in Champions League trascorse in panchina, con il ruolo di vice-Szczesny a caratterizzare la prima parte di stagione del portiere. Contro il Verona, però, è arrivata la grande occasione, la grande meraviglia per il popolo bianconero nel tornare a vedere Buffon difendere i pali della porta della Vecchia Signora.

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