Conferenza stampa Allegri: «Zero alibi. A Cagliari non è mai facile»
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Conferenza stampa Allegri: le parole del tecnico bianconero alla vigilia di Cagliari Juve, valida per la 32ª giornata di Serie A

(inviato all’Allianz Stadium) La Juve riparte subito dopo il KO contro l’Inter. I bianconeri sono ospiti del Cagliari: obiettivo tornare a vincere, per continuare la corsa quarto posto e tenere lontane le inseguitrici.

Nel giorno di vigilia, venerdì 8 aprile, Massimiliano Allegri è intervenuto in conferenza stampa alle 12 per presentare il match. Juventusnews24 ha seguito LIVE le sue parole.

CHE RISPOSTE SI ASPETTA DOPO L’INTER – «Domani è una partita molto complicata perché il Cagliari viene da una brutta sconfitta a Udine. Giocare a Cagliari è sempre difficile, loro sono una squadra fisica, alzano molto la palla. Verrà fuori una brutta partita tecnicamente: dobbiamo essere consci di questo, soprattutto sappiamo che contano molto i 3 punti. Abbiamo la Roma a 5 punti, mancano tante partite quindi non dobbiamo perdere di vista il nostro obiettivo, ossia entrare tra le prime 4».

CENTROCAMPO A DUE O A TRE – «Oggi faremo l’ultimo allenamento e vedremo un po’ le situazioni, le condizioni. Domani mancherà Locatelli: purtroppo l’infortunio lo terrà fuori per 4 settimane. Poi non ci saranno neanche gli squalificati Morata e De Sciglio. Non siamo tantissimi ma non deve essere una scusante perché noi domani dobbiamo fare una grande partita e portare a casa il risultato. Oggi valuterò se giocare con il centrocampo a due o a tre».

REAZIONE DELLA SQUADRA POST INTER – «Nel calcio c’è solo una reazione: fare grandi partite, adattarsi alla partita, capire la partita. Rispetto all’Inter domani sarà una partita completamente diversa, ma molto diversa. Non ho mai visto partite in cui vinci facile a Cagliari, sia con il Milan sia con la Juventus. Dobbiamo prepararci ad un certo tipo di gara, conoscendo l’ambiente, l’avversario e il momento dell’avversario. Andare a tirar fuori cose che non c’entrano niente nel calcio non ha senso, dobbiamo essere pratici. Dobbiamo cercare di vincere le partite e avere delle reazioni. La squadra si è allenata bene, stiamo bene fisicamente e quindi ci sono tutte le condizioni migliori per fare una bella partita domani, ma dipende tanto dall’aspetto mentale con cui dobbiamo affrontare l’incontro».

BONUCCI TITOLARE – «Sta molto meglio, valuterò se farlo giocare dall’inizio o portarlo in panchina».

LONTANI DAI PRIMI POSTI E AVANTI RISPETTO ALLE INSEGUITRICI – «Il nostro obiettivo era rientrare tra le prime 4. Ora ci siamo, ma la Roma è a 5 punti, quindi con i 3 punti fai presto ad essere risucchiato. Poi dopo la condizione psicologica cambia. Per questo domani dobbiamo fare una bella partita, dare una bella risposta. È vero anche che con la Roma abbiamo il vantaggio negli scontri diretti, che è un altro bel vantaggio, ma non possiamo ridurci a rischiare che la Roma si avvicini. Domani, indipendentemente da come verrà fuori la partita e se riusciamo a far bene tecnicamente, dobbiamo calarci nella realtà della gara perché il risultato è troppo importante».

POCA PRECISIONE NEGLI ULTIMI METRI – «La squadra si è ben comportata fin qui. Noi siamo mancati nelle tre nostre migliori partite di quest’anno, contro l’Atalanta in casa, contro il Villarreal in casa e contro l’Inter in casa: abbiamo subito poco ma non abbiamo sfruttato al meglio le occasioni create e quindi abbiamo perso. Dobbiamo lavorare, migliorare e avere serenità in quelle situazioni. Queste tre partite le abbiamo lasciate per strada: posso capire una, due, ma tre cominciano a diventare un numero importante. Per questo dobbiamo migliorare, ma tutto passa dalla serenità e dalla crescita di tutti».

RABIOT – «A due si trova meglio perché è un giocatore che ha gamba, copre molto campo, ha forza. Ha un motore diverso dagli altri, poi in questo momento sta meglio fisicamente. Con l’Inter ha fatto una partita buona tecnicamente, ha giocato più palloni in verticale e su quell’aspetto lì credo che migliorerà tanto. Poi ci sono partite in cui per necessità bisogna giocare a tre e lui giocherà meno bene, un altro giocherà meglio. L’importante è che la squadra ottenga il risultato perché in questo momento abbiamo tanti giocatori fuori e bisogna fare di necessità virtù».

PARTITA GIUSTA PER BERNARDESCHI – «Può essere la partita giusta per Bernardeschi come per Kean, per Vlahovic. Deve essere la partita giusta per tutti. In questo momento non bisogna scherzare: mancano 7 partite, dobbiamo essere più precisi nella fase offensiva perché momentaneamente ci mancano dei gol e sono quelli che fanno la differenza tra la nostra posizione in classifica e quelle davanti».

VILLARREAL HA BATTUTO IL BAYERN – «Intanto è inutile parlare di quello che è successo. Abbiamo fatto due ottime partite con loro, anche all’andata che è stata parecchio criticata. Abbiamo avuto tante occasioni, poi abbiamo sbagliato l’ultimo passaggio, abbiamo avuto tante occasioni. Anche in casa abbiamo subito poco. L’altra sera il Villarreal ha fatto una grande partita, anche se l’1-0 contro il Bayern ti tiene aperto il passaggio. Le prestazioni con il Villarreal sono state ottime, ma non sono bastate perché alla fine quello che conta però è il passaggio del turno e il piazzamento in campionato attraverso delle ottime prestazioni. Bisogna portare lo stesso a casa il risultato e il Villarreal è una squadra scomoda».

RIENTRO MCKENNIE – «Momentaneamente è ancora che cammina e ancora in ritardo. Speriamo che nel giro di un mese, per i primi di maggio, torni a disposizione, perché comunque mancherebbero 4/5 partite».

CRITICHE – «Non ho pensato, ho analizzato ciò che ho visto della partita. Credo in maniera lucida, ogni tanto meno lucida, a quello che sta facendo la squadra in questo anno. Ogni squadra arriva nella posizione che merita: in questo momento siamo quarti e meritiamo di essere quarti. Poi che dobbiamo lavorare per migliorare è fuori dubbio e lo facciamo tutti i giorni. La squadra, da ora, fino a fine stagione, può solo migliorare perché abbiamo solo più una partita il mercoledì con la Fiorentina, sperando di averne un’altra l’11 maggio, ossia la finale di Coppa Italia, e poi ne abbiamo solo una a settimana. In questo lasso di tempo possiamo lavorare anche in modo anche diverso per cercare di migliorare le situazioni di gioco, lavorare di più sui singoli giocatori. Il campionato è fatto di 38 partite: ci sono partite in cui vinci e non meriti di vincere, in cui pareggi e magari meritavi di vincere, e partite in cui perdi e magari meritavi di vincere. Meritare di vincere è una roba astratta, bisogna stare nella realtà e non nel ‘Ma se, ma se…’. Bisogna guardare l’andamento della squadra, dove dobbiamo migliorare anche per l’anno prossimo, non facendosi sfuggire quelli che sono gli obiettivi, in questo caso giocarsi la Champions il prossimo anno».

CONTINUARE A INSISTERE SU DYBALA – «In questo mese e mezzo che manca alla fine della stagione abbiamo più tempo per lavorare, soprattutto durante la settimana. Tutti i giocatori a disposizione della rosa devono essere in condizione di dare il loro contributo per far sì che la Juve a fine anno sia tra le prime 4 e magari giochi la finale di Coppa Italia, indipendentemente da chi rimane e da chi va via. Abbiamo 5 giocatori a scadenza di contratto, siamo tutti in ballo. Non dobbiamo pensare né al mercato e né alle altre cose. Dobbiamo essere concentrati su quello che dobbiamo fare e portare a casa i risultati. I complimenti non servono a niente: questa roba dei complimenti mi dà un po’ fastidio, perché altrimenti diventiamo la squadra che si accontenta dei complimenti e trova gli alibi. Qui alibi non ce ne devono essere, solo vittorie».

POCHI CROSS – «Se guardiamo i numeri, mancano 30 cross, mancano 40 cross, mancano 50 cross… La Juventus, soprattutto negli ultimi 3/4 mesi, ha creato molto. Siamo stati poco lucidi e poco precisi nel fare gol e su questo dobbiamo essere più efficaci da qui a fine campionato».

PENSAVA DI RIAPRIRE LO SCUDETTO VINCENDO CON L’INTER – «Assolutamente sì. Con i se e con i ma non si va da nessuna parte, ma battendo l’Inter avevi una piccola speranzella, ma dovevi vincerle tutte ed è praticamente impossibile. Ora bisogna svoltare e concentrarsi su quello che è ora l’obiettivo, ossia entrare tra le prime 4 e fare più punti possibile. Pensiamo ad una cosa alla volta: domani abbiamo una partita difficile, complicata, altrimenti nel giro di una settimana passiamo dall’essere a +8, rischiare di lottare per lo Scudetto, a trovarsi la Roma a 2 punti. Su questo dobbiamo essere lucidi, per questo domani è una partita tosta che va giocata in un certo modo».

RIMPIANTI – «Nella vita non si devono avere. Che rimpianti bisogna avere? Quando giochi un campionato bisogna essere realisti. Siamo quarti e ci meritiamo di stare quarti, quando eravamo decimi ci meritavamo di essere decimi. Abbiamo avuto un’occasione importante con l’Inter, non l’abbiamo sfruttata facendo una buona partita e questa è la realtà. Il resto per me è aria fritta. Di cosa si parla, di niente».

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