Conferenza stampa Sarri: «Udinese squadra pericolosa, serve attenzione»
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Conferenza stampa Sarri: «Udinese squadra pericolosa, servirà attenzione»

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Conferenza stampa Sarri: le parole del tecnico bianconero per Juve Udinese, sfida valida per la sedicesima giornata di Serie A

Domenica alle 15, l’Allianz Stadium ospiterà la sfida tra Juve e Udinese, valida per la sedicesima giornata di Serie A. I bianconeri cercheranno di tornare alla vittoria dopo il pareggio con l’Udinese e la sconfitta con la Lazio.

Nella giornata di vigilia, sabato 14 dicembre, Maurizio Sarri ha parlato come di consueto in conferenza stampa. Appuntamento fissato alle 14 all’Allianz Stadium, con l’allenatore che ha presentato la sfida. Juventus News 24 ha seguito il LIVE della conferenza.

POST CHAMPIONS – «Non è un’opinione ma un riscontro. Se si ripete non è più casuale, quindi dobbiamo migliorare. Le partite di Champions portano via energie mentali, nervose e dobbiamo cercare di fare un passo in avanti».

GOTTI«È un ragazzo di un’intelligenza straordinaria con cui ho avuto la fortuna di lavorare al Chelsea. Senza di lui e Zola il cammino sarebbe stato peggiore. Sono contento che abbia questa opportunità che mi dicono non vorrebbe neanche avere. Ha un’intelligenza spiccata».

TRIDENTE«Aggressiva non ha niente a che vedere con offensiva e viceversa. Per me il modulo più difensivo è il 3-4-3. La mentalità offensiva non riguarda mettere un attaccante in più o in meno. Per far giocare insieme questi tre giocatori servono delle determinate condizioni: un presupposto per pensare che in campo ci siano tali condizioni».

DOUGLAS COSTA E BENTANCUR «Bentancur è stato fermo 3 giorni mentre Douglas 20. Per Bentancur 99% lo stop non va a incidere sulla condizione fisica. Si sono mossi bene tutti e due ieri, ho una riserva sulla tenuta».

BENTANCUR«L’ho detto più volte, posso riavvolgere il nastro e ripartire. Diventerà un top, ha qualità fisiche e tecniche sopra la norma. Sta crescendo tatticamente: se ha un’evoluzione normale diventerà un top».

RAMSEY«Fino ad oggi ha svolto allenamenti differenziati, quindi procede bene dalla relazioni che ho. Oggi svolgerà una parte con il gruppo, una parte personalizzata e vedremo se ci sarà la possibilità di portarlo in panchina».

RONALDO «In questo momento è cresciuto nella condizione fisica. La sua sensazione è che il recupero è più rapido rispetto ai recuperi di cui aveva bisogno 20 giorni fa. Valuteremo nei prossimi giorni in base a come esce dalle prossime partite».

EMRE CAN E RABIOT«Deluso no, Rabiot è un ragazzo che ha avuto problemi di ambientamento nel nostro calcio ma è normale. Nel momento in cui sembrava in crescita ha avuto un infortunio. Ha una struttura fisica notevole. Ha qualità, è introverso quindi ci metterà qualche mese a ritrovarsi a suo agio in una realtà nuova ma ha prospettive. Emre ha vissuto una delusione forte, ha fatto fatica ad andare oltre. Uno dei due giocherà sicuramente, a partita in corso magari tutti e due».

UDINESE«Non ho grandi idee sull’Udinese di Tudor perché eravamo molto lontani dal giocarci contro. È pericolosa, con due attaccanti bravi anche in situazioni non pericolose. Uno bravo a proteggere palla e l’altro bravo sulla palla lunga in velocità. È una squadra contro cui dovremo giocare con attenzione nelle posizioni sotto la linea della palla».

ITALIANE IN CHAMPIONS «Non mi interessa in questo momento, sono contento per il calcio italiano. Può essere il segnale di un risveglio, forse ci manca la certezza di essere protagonisti fino alla fine ma a livello di movimento è un segnale che stiamo crescendo. Il sorteggio mi interesserà domani sera, perché la testa è sul campionato. Se sono il primo a parlare di Champions non do un bel segnale ai giocatori».

SQUADRE CHIUSE«In Champions non trovi sempre squadre così aperte, come il Leverkusen. La Lokomotiv era più orientata a chiudersi. Non credo che se una squadra si chiude l’avversaria va in difficoltà. Anche le squadre forti, fino a che non sbloccano il risultato, vanno in difficoltà. Se basta chiudersi, i grandi cicli non sarebbero esistiti. A livello mentale, dopo aver vinto in Italia, possiamo andare a pensare inconsciamente ad altri obiettivi».

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