Di Livio: «Juve, passo indietro a Roma. Serve Bentancur» - ESCLUSIVA
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Di Livio: «Juve, passo indietro con la Roma. Serve Bentancur» – ESCLUSIVA

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Angelo Di Livio commenta il pareggio della Juventus contro la Roma: le parole dell’ex bianconero sulla gara e sul mercato

Angelo Di Livio ha segnato un’epoca in bianconero. Le sue scorribande sulla fascia destra sono state un marchio di fabbrica in varie ere della Juventus, da Giovanni Trapattoni a Marcello Lippi. Di Livio è stato un calciatore amato anche per la sua tenacia in Nazionale ed il suo carattere combattivo, e l’ordine in campo, gli hanno fatto guadagnare il celeberrimo soprannome di “Soldatino”. In esclusiva ai microfoni di Juventusnews24, Angelo Di Livio ha commentato il pari con la Roma esprimendo le sue opinioni su tanti temi di casa Juve.

La Juve di Pirlo ha impattato contro la Roma: 2-2 all’Olimpico in una gara complicata. Le impressioni di Angelo Di Livio sulla gara di ieri sera?
«Il risultato per la Juve è importante, in 10 è andata a recuperare una partita che si stava mettendo malissimo. Sotto l’aspetto tattico, rispetto alla Sampdoria, sicuramente c’è stato un passo indietro. Non mi sono piaciute due o tre scelte, quelle soprattutto di Kulusevski a destra e Cuadrado a sinistra, non hanno dato molta ampiezza ma si sono sempre accentrati quindi la squadra è mancata sui cross e sul fondocampo. Poi questa Juve ha bisogno di Bentancur, è la seconda volta che rimane fuori e questo mi sorprende un po’. Ritengo Bentancur uno dei centrocampisti più forti».

Ieri sera si è assistito anche allo scontro tra i centravanti, tra chi poteva essere un calciatore della Juventus e chi poi lo è diventato, di nuovo. Dzeko, impreciso sotto porta, ha dimostrato di essere importantissimo per la manovra. Sarebbe stato perfetto per la Juve di Pirlo?
«Dzeko è questo. Fa delle cose straordinarie con la palla e poi sbaglia dei gol che sembrano semplici. Vedendo però anche quelli che hanno sbagliato Lukaku, Immobile, Simeone, gli attaccanti i gol li sbagliano. Era la prima di Morata, non ha fatto benissimo. E’ tutto normale, ci sono da migliorare tanti aspetti. La Juve porta via un punto molto prezioso».

Poi la Juve ha già chi fa i gol: Cristiano Ronaldo ha dimostrato ancora una volta, qualora ce ne fosse bisogno, il suo valore ed il suo impatto in questa squadra.
«Lui è un fenomeno sotto tutti i punti di vista. Vuole fare sempre gol, la Juve deve tenerselo stretto perché è un giocatore straordinario».

Lei ha parlato della perplessità sulla scelta degli esterni, ieri sera. Manca qualcosa proprio sulle fasce laterali? Al momento in rosa ci sono De Sciglio, che può giocare sia a destra che a sinistra, e Gianluca Frabotta, al suo primo anno in Serie A, mentre Alex Sandro è ai box.
«Adesso bisogna vedere quando tornerà Alex Sandro, però manca assolutamente qualcosa sugli esterni, forse soprattutto a sinistra. Frabotta è un giovane molto interessante ma in determinate partite lo devi far giocare allora se si rimane così. Manca ancora De Ligt, per il resto secondo me la Juve è a posto, manca solo un esterno lì a sinistra».

Sempre in relazione al mercato, e agli esterni, si è tornato a parlare di un possibile arrivo di Federici Chiesa alla Juventus. Vede possibile, o quantomeno giusto, l’arrivo del forte ma costoso calciatore della Fiorentina?
«Io credo che in attacco la Juve con l’arrivo di Morata sia a posto. Poi non so se partirà Douglas Costa, allora in questo caso Chiesa sarebbe l’uomo giusto. Però io opererei sull’esterno a sinistra, che manca come il pane. In attacco la Juve ha ancora Dybala fuori, poi dovresti andare a spendere tanti soldi per Chiesa».

La posizione di Kulusevski è ancora un arcano da risolvere. In due partite ha ricoperto ruoli differenti, risultando sempre uno dei migliori in campo. Mister Di Livio come schiererebbe il talento svedese?
«Kulusevski lo puoi far giocare anche in un centrocampo a tre, mettendolo come intermedio di sinistra, oppure utilizzarlo come contro la Sampdoria. Lo puoi allenare in tanti aspetti. Farlo giocare come ieri sera non mi convince. Partiva molto da lontano, non aveva negli ultimi 20 metri la sua caratteristica fondamentale ovvero entrare dentro l’area di rigore».

Un primo parere sulle idee di Andrea Pirlo. Dopo solo due partite, che non sono sufficienti per esprimere un giudizio completo, cosa lo ha colpito di più dell’operato del nuovo allenatore della Juve?
«Io non ho dubbi su Andrea Pirlo perché secondo me è un predestinato. Non bisogna avere dubbi solo perché è la prima volta che allena, lui è stato sempre un campione in campo. Sa quello che deve fare, confrontarsi con i giocatori. Mi sembra che stia provando molto, nella sua testa sembrano esserci tante iniziative che ha iniziato a mostrare in queste due partite».

E poi è affiancato da un autentico totem in casa Juve, Igor Tudor, che lei conosce molto bene.
«Conosco bene anche Roberto Baronio, si è attrezzato bene Pirlo. Igor ha dimostrato anche nelle difficoltà ad Udine di avere idee importanti, Baronio lo conosco bene, ha lavorato tanto con i giovani e so che può dare una grande mano. Pirlo ha formato un team davvero molto interessante».

Un’ultima battuta sulla lotta Scudetto, considerando comunque che sono state giocate davvero poche partite. Vede una lotta testa a testa tra Juve e Inter, o inserirebbe anche altre pretendenti?
«Io metto anche il Napoli perché è una squadra bella, equilibrata, ha preso giocatori molto interessanti come Osimhen. Una squadra collaudata. Poi se non dovesse andar via Koulibaly sarebbe ancora più difficile toglierla di mezzo in questa discussione».

Si ringrazia Angelo Di Livio per la disponibilità e la cortesia mostrate in occasione di questa intervista

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