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Dybala e Higuain, quando l’HD funziona a scatti

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Inizio boom della Joya, poi la staffetta passa a Gonzalo. La serata di Lisbona lo conferma: Higuain e Dybala non si sono ancora accesi tutte e due insieme

Ad inizio stagione si diceva che uno dei motivi della crisi di rendimento di Gonzalo Higuain era proprio l’amico connazionale più piccolo. Il fratello minore, quello che però in estate aveva raggiunto il suo livello di ingaggio e preso la maglia numero 10. Paulo Dybala ha messo in ombra il Pipita. Questo vale dal 19 agosto, esordio allo Stadium contro il Cagliari fino indicativamente al 23 settembre. Da consumarsi preferibilmente prima, perchè tutto ha una data di scadenza. In quel periodo Dybala raggiunge il top come livello di rendimento. Segnando oltretutto 10 gol in 6 partite di campionato. Robe da numero 9 per l’appunto.

Gonzalo invece fa più fatica. Corre, ma tocca pochi palloni. Sembra fuori condizione psicologica prima e fisica poi. Il naufragio del Camp Nou lo conferma. Ma è solo naturalmente una condizione momentanea. I voti in pagella e i gol parlano chiaro. Si risblocca in Champions contro l’Olympiacos (quando Allegri lo stuzzicò facendolo partire dalla panchina), poi Atalanta, Spal, la doppietta di Milano e Sporting. E’ scattata l’ora del Pipita.

Da Bergamo qualcosa si inverte: il nervosismo di Dybala e la fame di Higuain, fra rigori sbagliati e sostituzioni

Proprio a Bergamo però succede qualcosa. Higuain sigla il 2-0, dopo il primo gol stagionale (da rapace) di Federico Bernardeschi. Dybala ha sul dischetto la chance per portare a casa i tre punti. Ma la Joya sbaglia. Succede, finisce solo con un pari. Poi c’è di mezzo la tournée in nazionale. Dybala convocato, Higuain no. Al rientro contro la Lazio infatti la Joya ancora in Jet Leg va in panchina. Entra solo per recuperare il terribile uno-due di Immobile. Stesso finale thriller di Bergamo: rigore all’ultimo secondo. E purtroppo la maledizione si ripete uguale. Tiro parato, questa volta nessun punto.

Poi ci possiamo mettere anche il nervosismo di Paulo al momento del cambio di Udine. Quando avrebbe voluto anche lui partecipare al festival del gol del 6-2. La stessa scena, ridimensionata, si verifica a Lisbona: parastinchi lanciati via. Più rabbia verso se stesso che contro il mister. Mentre intanto il fratello maggiore, connazionale segna il gol (fondamentale) dell’1-1. Per ora è un HD asincrona: prima Dybala poi Higuain. Quand’è che si vedrà la Juve completamente in alta definizione? In fondo è solo questione di tempo.

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