Emre Can: «Qui per vincere titoli, ecco perché ho scelto la 23» - Juventus News 24
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Emre Can: «Qui per vincere titoli, ecco perché ho scelto la 23»

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Il centrocampista tedesco si presenta ai suoi nuovi tifosi tra gusti e obiettivi. Le parole di Emre Can al canale ufficiale della Juventus

I tifosi impareranno presto a conoscere Emre Can sul campo, nelle vesti di centrocampista possente e dinamico. Per il momento dovranno però accontentarsi dell’identikit che il tedesco ha tracciato di sé nell’intervista rilasciata al canale ufficiale della Juventus.

MOTIVI – «Tutti sanno che la Juventus è una grande squadra, ma sono venuto qui per vincere dei titoli. Penso che ci troveremo bene, abbiamo la stessa mentalità. Io ho la stessa mentalità».

TORINO – «Ieri il primo giorno in centro città, mi è piaciuta molto, è molto bella e le persone sono simpatiche. I tifosi mi hanno accolto alla grande. E il tempo è migliore che in Inghilterra…».

IMPRESSIONI – «Mi sento bene, sono felice di essere qui e le impressioni sono state buone. Sapevo già che questo è un grande club, ora ho le prove».

L’IDEA DI JUVE – «Ho sempre conosciuto questa squadra, ha una lunghissima storia. La seguo da quando ero piccolo, da quando guardo il calcio. Giocare per una squadra così è fantastico, darò sempre il meglio. Voglio aiutare la squadra a vincere altri titoli».

UN ALTRO PAESE – «In Serie A? Quando ero giovane era un campionato molto forte, e sta riemergendo da 3 o 4 anni. E’ un campionato interessante, ci sono grandi squadre e non è facile vincere la Serie A. Il livello è molto alto, non vedo l’ora di giocare».

IL 23 – «Il motivo? E’ stato il mio numero a Liverpool, dove mi sono trovato bene. Allora è fortunato».

IDOLO – «Zinedine Zidane. Il suo stile di gioco era incredibile».

IL RUOLO – «Mi trovo bene a centrocampo, ma se l’allenatore ha bisogno che giochi in difesa cerco di farmi trovare pronto per aiutare la squadra».

SOGNI – «Giocare ad alti livelli? Lo sogno da sempre. Mi ricordo che quando avevo 3-4 anni uscivo la mattina a giocare ogni volta che non c’era scuola. Uscivo di casa e stavo fuori tutto il giorno per giocare a calcio».

LA ROVESCIATA – «Tra i miei gesti tecnici, quella al Watford fu un bellissimo gol, ma la cosa più importante è aiutare la squadra. Non penso a come segnare, ma a come raggiungere gli obiettivi tutti insieme. I gol? Mi piace fare entrambe le cose, anche recuperare il pallone. Aiuto in attacco e in difesa».

POLIGLOTTA – «Qualche parola italiana? Voglio imparare la lingua più velocemente possibile, avrò presto un insegnante di italiano. La parola preferita? Conosco poco: ‘ciao’, ‘buongiorno’, ‘buonasera’. Non ho una parola preferita».

SOPRANNOME – «Non ne ho, mi chiamano Emre».

LA MUSICA – «Ascolto tutto: musica tedesca, hip-hop e R&B. Ma anche musica turca e italiana! Bushido? Ascolto di tutto, sì. Presto anche qualcosa in italiano».

SOCIAL – «Sono parte importante del calcio, ma il campo resta la parte fondamentale».

AI GIOVANI – «Credete sempre in voi stessi, restate voi stessi e lavorate sodo per i vostri obiettivi».

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