Guerra Ucraina, parla De Zerbi: «Non volevo lasciare la squadra»
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Guerra Ucraina, parla De Zerbi: «Abbiamo sentito le esplosioni»

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Guerra Ucraina, parla De Zerbi dopo la sospensione del campionato: «Tensione da giorni, non volevo lasciare la squadra»

De Zerbi, allenatore dello Shakhtar, a Sportitalia ha parlato della situazione che sta vivendo in Ucraina dopo l’inizio della guerra.

SITUAZIONE – «C’è un clima di tensione da giorni. Il campionato si è fermato. Stamattina ci siamo fermati perchè abbiamo sentito le esplosioni. Ora stiamo bene, siamo chiusi in hotel e aspettiamo divedere un tizio dell’Ambasciata, che ieri ci aveva intimato di lasciare il paese. Ora aspettiamo di capire come comportarci e cosa fare».

MANCATO RIENTRO – «Mi dispiace per la preoccupazione delle nostre famiglie, che stanno vivendo una situazione difficile. Noi non volevamo fare gli eroi, non esistono. Gente che lavora nel calcio non è più di quello a cui è collegato il lavoro. Però ho dei valori che ho sempre rispettato e la mia linea era quella di non abbandonare la squadra finchè la nostra presenza sarà necessaria. Nel momento in cui il campionato viene sospeso non ha più valore la nostra presenza. Fino a ieri sera alle 23 ci dicevano che c’era la possibilità di giocare a 30 km dalla Russia sabato. Il pallone è un gioco, ma per noi è un lavoro. Quindi siamo rimasti. Ora siamo qua, sapendo che potevamo andare via prima ma ora aspettiamo di capire dall’ambasciata come dobbiamo muoverci. E’ una situazione nuova, non prevedo il futuro».

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