Il Risveglio Bianconero - Toda Joya, toda beleza: la notte di Paulo Dybala
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Il Risveglio Bianconero – Toda Joya, toda beleza: la notte di Paulo Dybala

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Il Risveglio Bianconero – Toda Joya, toda beleza: la notte di Paulo Dybala. Il 10 argentino si prende il palcoscenico a ritmo di tango

(di Hermes Bianconero) – Dopo la vittoria sudatissima contro il Bologna, ritorna la Champions League: prima contro terza, Juventus contro Lokomotiv Mosca. Giochiamo davanti al nostro pubblico e l’obiettivo sono i 3 punti per mettere un piede agli ottavi di finale. Inizia il match, la Juve parte forte e crea tantissimo, sembra una di quelle partite tranquille in cui il gol è solo questione di tempo, e infatti arriva dopo mezz’ora, il pallone però s’insacca alle spalle di Szczesny in seguito a una disattenzione in fase difensiva. Finisce il primo tempo e la Juventus è sotto di un gol, chi l’avrebbe detto prima del fischio d’inizio?

Si va negli spogliatoi con la sensazione che nonostante lo svantaggio, possiamo ancora ribaltarla. Inizia il secondo tempo e la Juve continua a essere padrona del gioco con un possesso palla dominante che genera svariate occasioni in attacco, ma il gol continua a non arrivare. Sembra una partita stregata, una serata storta, da dimenticare. Poi all’improvviso una luce nel buio, una luce che di nome fa Paulo Dybala, il baby killer che non a caso porta il 10 sulla schiena. Il numero del talento, della fantasia, della tecnica, della genialità. E in quel tiro dell’1-1 queste componenti ci sono tutte, una vera e propria invenzione, il colpo del campione che sfodera il coniglio dal cilindro quando meno te lo aspetti.

Una pennellata da fuori area che manda in delirio i tifosi, sale l’entusiasmo, aumenta la fiducia, e adesso bisogna vincerla, ma mancano poco più di 10 minuti. Impresa ardua, ma non per una squadra chiamata Juventus, il cui motto è “fino alla fine”, Paulino lo sa bene e decide che non c’è tempo da perdere: il predatore sente l’odore del sangue, nemmeno il tempo di smaltire l’entusiasmo del primo gol ed ecco che dopo due minuti arriva il gol numero due, questa volta d’istinto e velocità, dopo un tiro di Alex Sandro respinto dal portiere avversario. Una doppietta che stravolge tutto e decide un match complicatissimo, ma è in queste situazioni che i campioni dimostrano di meritare quest’appellativo.

Arriva il triplice fischio ed è un’esplosione di gioia incontenibile, perché “andando avanti non è importante come colpisci, l’importante è come sai resistere ai colpi, come incassi e se finisci al tappeto hai la forza di rialzarti, così sei un vincente!”. Il nostro Rocky Balboa ieri sera è stato quel ragazzino di Laguna Larga, bistrattato in estate per poi tornare ad essere la nostra Joya. Il giorno dopo suona la sveglia, la suoneria è “Toda Joya, toda beleza”, ripenso immediatamente a quello che è successo ieri sera e realizzo che forse ho sognato, si ma ad occhi aperti.

Continuo a guardare in loop le magie del nostro “diez”, non riesco ad alzarmi dal letto, ma il dovere mi chiama e mi ricordo che ci si può rialzare anche quando ti sembra di non farcela…vero, Juventus?

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