Buffon Goodwill Ambassador del WFP: «È motivo d'orgoglio»
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Buffon Goodwill Ambassador del WFP: «Per me è motivo d’orgoglio»

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Buffon Goodwill Ambassador del WFP: il portiere della Juventus nominato per l’importante carica dell’ONU

(dal nostro inviato) – Gianluigi Buffon è stato nominato Goodwill Ambassador del World Food Program, organizzazione umanitaria dell’ONU che si occupa di salvare vita e fornire assistenza alimentare ad oltre 90 milioni di persone. Ecco le parole dell’evento al Golden Palace di Torino, nella cui sala era presente anche il presidente Andrea Agnelli.

ORGOGLIO – «È per me motivo di grande orgoglio essere nominato Goodwill Ambassador del WFP, l’Organizzazione delle Nazioni Unite che combatte la fame nel mondo e che raggiunge milioni di persone vulnerabili. Accetto con entusiasmo di mettermi a disposizione e di farmi portatore di messaggi positivi e di speranza, rappresentando e testimoniando l’enorme sforzo che viene profuso quotidianamente dai suoi operatori umanitari attivi sul campo. Il loro lavoro merita di essere conosciuto cosi’ come le storie di chi è meno fortunato di noi: vincere la fame è possibile con un lavoro di squadra!».

WFP – «Li conoscevo dal lontano 2003, perché in una partita al Friuli contro l’Udinese entrando in campo con la maglia del World Football Programme. Ero giovane e pieno di energia, e quel giorno lo conobbi e cominciai a seguire tutto ciò che comporta e che fa questa associazione, che fa del bene a persone che ne hanno bisogno. Dopo che ci siamo conosciuti mi sono sentito un privilegiato, perché ricevere questo tipo di proposta, tutt’altro che indecente, mi ha reso orgoglioso e penso di averci messo poco ad accettare la sfida. Sono uno a cui le sfide piacciono tantissimo. Non ho l’illusione di poter salvare il mondo, ma un piccolo contributo riuscirò a darlo e sarà una piccola goccia che verrà presa d’esempio da altri, diventando un sistema contagioso».

LA SCELTA«Era un’occasione per toccare con mano quello di cui si parla, sarà un’avventura straordinaria dal punto di vista umano. Mi rende orgoglioso, poco ma sicuro, ma come ho detto quello che mi interessa è rimboccarmi le maniche e mettere le mani dove c’è sudore, dove c’è terra. È l’unico vero motivo per cui ho accettato, per una crescita mia personale attraverso esperienze che mi toccheranno e mi segneranno».

MISSIONI – «Il mio lavoro è ancora il calciatore, mi reputo ancora molto competitivo. Vorrò poi ritagliarmi dello spazio per toccare con mano determinate realtà: non voglio fare solamente la figurina».

ALTRI SPORTIVI «Mi piacerebbe e mi piacerà trasferire un certo tipo di consapevolezza che il calciatore rappresenta un qualcosa al di là dei confini calcistici e dei confini italiani. Parliamo di popolazioni di cui molti non conoscono nemmeno l’esistenza, e questo può sensibilizzare. Alla fine il vero obiettivo è cercare di sensibilizzare e far emergere questo problema affinchè qualcuno dica “Posso farlo anche io”. Se si è in gruppo, si può dare una bella mano».

Marina Catena, Direttrice WFP per i Goodwill Ambassadors e Celebrities, ha così continuato durante l’evento. Di seguito riportate le sue dichiarazioni.

 BUFFON«L’incredibile outreach di Buffon sarà fondamentale per far conoscere al mondo la piaga della fame che ancora affligge milioni di persone e il lavoro che il WFP svolge per cambiare le loro vite. Il calcio è una lingua universale. Un giorno ho visitato un orfanatrofio a Bagdad. Parlavamo lingue diverse. Eppure non appena i bambini hanno saputo che ero italiana hanno cominciato a snocciolare i nomi di alcuni giocatori della Juventus: “Trezeguet, Buffon, Del Piero”. In un attimo il ghiaccio si è sciolto».

A parlare poi è stato David Beasley, Direttore Esecutivo dello United Nations World Food Programme. Di seguito riportate le sue dichiarazioni.

WFP – «Da parte dei circa 90 milioni di persone che assistiamo ogni giorno nel mondo, voglio ringraziare Gigi per essersi unito alla nostra causa come Goodwill Ambassador. Il coraggio, l’abilità e la passione che mostra in ogni partita saranno ora anche impiegate ad aiutare chi nel mondo soffre la fame ed è vulnerabile. Sono sicuro che, grazie a lui, il WFP avrà molti altri compagni che si uniranno alla squadra di Fame Zero».

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