Vlahovic Juve, bianconero nel destino: ecco chi è il bomber serbo
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Vlahovic Juve, bianconero nel destino: ecco chi è il bomber serbo

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Dusan Vlahovic è destinato a vestire la maglia della Juventus in questo mercato di gennaio: ecco chi è il prossimo bomber bianconero

Ore decisive per il passaggio di Dusan Vlahovic alla Juventus. Un colpo di mercato che fa rumore, specialmente per un periodo, gennaio, che non ci ha mai abituati a grandi botti. Allegri potrà presto avere a disposizione il goleador tanto richiesto, quello su cui non ha potuto contare fino a questo momento. Un investimento per il presente ma anche per il futuro, considerata la giovane età del serbo (22 anni venerdì), riuscito ad imporsi ad alti livelli in Italia dopo gli inizi sfavillanti in Serbia e le prime difficoltà in quel di Firenze.

Dagli esordi in Serbia all’esplosione con Prandelli

Che Vlahovic fosse destinato a grandi cose lo si è capito già alla tenera età di 16 anni, quando mise a segno il suo primo gol con la maglia del Partizan Belgrado, club riuscito a strapparlo alla concorrenza dei rivali della Stella Rossa, che troppo presto lo hanno lasciato andare a causa di un rigore fallito in amichevole. Un gol anche in finale di Coppa di Serbia, trofeo poi messo in bacheca dai bianconeri, prima dello sbarco nel 2017 alla Fiorentina, voluto da Pantaleo Corvino, bravo a bruciare sul tempo la concorrenza di altri top club europei. Capocannoniere anche della Coppa Italia Primavera con i viola, l’esordio arriva nella stagione 2018/19, ma è dall’anno successivo che inizia la sua affermazione, con i primi gol (6 a fine campionato).

L’esplosione definitiva arriva nell’annata 2020/21, anche se l’inizio, causa incomprensioni con il tecnico Iachini, è in salita. Vlahovic fa tanta panchina e, più volte, sembraad un passo dalla cessione. A salvarlo ci ha pensato un ex juventino: Cesare Prandelli. Con il ritorno sulla panchina viola di Prandelli, il futuro bianconero torna ad essere un intoccabile e a segnare con ancor più continuità, risultando anche decisivo nell’affermazione dei toscani all’Allianz Stadium per 3-0. Un successo che permette ai viola di espugnare Torino dopo più di 12 anni dall’ultima volta.

«Voglio ringraziare Cesare Prandelli, che mi ha tirato fuori dalla m***a. Parlavo sempre con mio papà, mi diceva che forse neanche lui da allenatore avrebbe fatto le stesse cose» ripeterà più volte il numero 9, a dimostrazione di come la fiducia del mister di Orzinuovi lo abbia aiutato a svoltare dopo il periodo difficile. A fine stagione saranno 21 le reti totali in campionato, alle quali vanno aggiunte le 17 messe a referto fin qui sotto la guida di Italiano, bravissimo a sfruttarne ancor di più le caratteristiche tecniche e mentali.

38 gol totali negli ultimi due campionati: nessuno come lui in Italia e, in Europa, solo Benzema, Haaland e Lewandowski hanno saputo fare meglio. In tanti ora si chiedono come potrà essere inserito in un contesto come quello della Juve (il bianconero che ritorna) in cui le reti, soprattutto dagli attaccanti, sono fin qui venute meno. Vlahovic è centravanti di peso bravissimo nel proteggere palla e aprire spazi per i compagni, oltre ad essere ovviamente un eccellente finalizzatore come si è forse potuto capire. Ottimo scatto e controllo in corsa, il 22enne potrebbe essere inserito come centravanti unico, vista la sua capacità di reggere da solo il reparto, in un 4-2-3-1 con Dybala, Bernardeschi e Cuadrado (o McKennie) alle sue spalle. 4-3-3 o 4-4-2 (modulo usato fin qui da Allegri) non fanno differenza: nel primo caso il ruolo, già ricoperto più volte con la maglia della Fiorentina, sarebbe lo stesso del 4-2-3-1, con gli esterni solamente più avanzati, mentre nel secondo, in coppia con Dybala (o Morata se dovesse rimanere) svolgerebbe sicuramente il ruolo di prima punta.

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