Guarino: «Onorata del rinnovo, nella Juventus Women c'è tanto di mio»
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Guarino: «Onorata del rinnovo, nella Juventus Women c’è tanto di mio». Le parole della coach bianconera, fresca di prolungamento

Rita Guarino ha parlato ai microfoni di Juventus TV marginalmente al suo rinnovo fino al 2021 con la Juventus Women.

RINNOVO – «Per me è un privilegio e un onore. C’è soddisfazione perché è una squadra nata tre anni fa su un foglio bianco. Ho messo tanto di mio insieme al direttore. Vederne la crescita è motivo di orgoglio».

ALLENARE – «Per me allenare è tutto: un trasferimento di tutta l’esperienza passata. Esperienza maturata negli anni in cui si faceva più fatica ad emergere e che ora può essere di aiuto a queste ragazze negli anni di maggiore crescita per questo movimento. Al di là delle partite ci sono gli allenamenti, la quotidianità. Ogni giorno lavoriamo per migliorarci. La passione è quello che ti spinge ogni giorno».

VITTORIA – «Il mio concetto di vittoria non può prescindere dalla prestazione. Ogni giorno bisogna lavorare per migliorarsi e aggiungere un tassello per costruire qualcosa di importante. Il risultato è una conseguenza di tutto questo. Nelle prime due stagioni, dove abbiamo vinto tanto, sono state determinanti molte cose. Il primo anno è stato decisivo l’entusiasmo di un progetto nascente in una società importante, tutto era sotto un fluido magico di una energia positiva, in un contesto dove la mentalità bianconera si fa sentire. Nel secondo anno c’è stata sempre sempre più coesione e il valore della rosa ha ancora fatto la differenza. La forza di un allenatore la fa sempre la squadra ed io ho la fortuna di avere un gruppo ampio che mi permette di fare delle scelte».

NUOVA STAGIONE – «Siamo ancora all’inizio. Ho chiesto alle mie giocatrici di prendere atto di una maggiore consapevolezza. Dopo due anni siamo tutte maturate e cresciute. Il livello si sta alzando sempre di più. Adesso incontriamo squadre che spostano il baricentro, ti mettono in difficoltà, non sarà semplice rimanere per troppe volte con la porta inviolata. La Serie A di questa stagione vede squadre sempre più attrezzate. Se fino a qualche anno fa i risultati in certe partite erano abbastanza scontati, adesso non è più così. Qualsiasi gara va preparata al massimo, bisogna giocare dando sempre il cento per cento. Tutti entrano in campo per vincere e per metterti in difficoltà».

NUMERI – «Abbiamo una squadra competitiva. La forza di un allenatore la fa la squadraQueste statistiche ci rendono onore ma dobbiamo crescere ancora molto».

TRE PARTITE MIGLIORI – «Nel primo anno sicuramente quella in casa nel Brescia finita 4-0. È stata una grande prestazione di squadra. Poi l’anno successivo il riscatto in casa della Fiorentina in un periodo di crocevia, in cui non stavamo facendo bene né a livello di prestazioni né di risultati. Quello è stato un momento importante di maturità della squadra. E infine quella di Vercelli col Milan: un’altra vittoria importante interpretata bene tatticamente dalle ragazze».

ESORDIO CON LA JUVENTUS WOMEN – «Un ricordo bellissimo. L’emozione più profonda è stata quando sono entrata nello spogliatoio e ho visto le ragazze indossare per la prima volta la maglia bianconera. È stata una cosa che mi ha riempito di grande emozione e mi ha fatto fare un grande tuffo nel passato. C’era la fierezza di vedere realizzato un progetto che vedeva il via».

SOLIDITA’ DIFENSIVA – «Partiamo da un’organizzazione di gioco che ti permette di bloccare le offensive avversarie. È un concetto generale. Abbiamo un reparto difensivo all’altezza che interpreta bene le gare. È anche vero che il livello si sta alzando e incontriamo spesso squadre che alzano il baricentro. Non sarà sempre facile rimanere con la porta inviolata. Si parte dalla solidità per poter manovrare e sviluppare il proprio gioco con meno pressioni se anche noi alziamo il baricentro».

CHAMPIONS LEAGUE – «Da parte nostra c’è una crescita. Sia a livello individuale per quanto concerne la condizione fisica delle ragazze che prima rappresentava un grosso gap, sia dell’organizzazione di gioco. All’estero c’è una base solida fatta di numeri da cui poi tirano fuori qualità. Da noi manca ancora quella struttura che ti permette di tirare fuori quella qualità. Noi stiamo provando a colmare il gap con il lavoro».

COME CAMBIARE LE PARTITE – «La differenza come sempre la fanno le giocatrici. Io ho la fortuna di avere una rosa ampia e di poter scegliere giocatrici di livello dalla panchina. La disponibilità della giocatrice è quello che ti permette di cambiare la partita»

FAMIGLIA JUVE – «La Juventus è un qualcosa di molto grande e al tempo stesso una famiglia. Qui riesci a relazionarti e a crescere con professionisti che sono orientati verso la stessa direzione».

COMPONENTE PSICOLOGICA – «Credo sia la parte più importante. La gestione delle dinamiche e dei momenti critici penso sia la parte più difficile. Non puoi mai staccare o deconcentrarti. Gli aspetti mentali ed emotivi sono la sostanza che regge tutto».

GOL – «La finalizzazione è qualcosa di incredibile. Viviamo tutti per il gol. Vedere gonfiare la rete è la finalizzazione di un lavoro e di un’attesa e a volte anche del bel gioco. È una gioia immensa».

CHI È RITA GUARINO – «Sono quella di sempre, quella che ama il proprio lavoro. Quando le mie giocatrici sono in Nazionale mi sento orfana. Questo lavoro mi aiuta a crescere ed è una continua evoluzione. Il viaggio della mia vita: quello di non fermarmi mai».

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