Juve Napoli nel segno della rivalità: quei gesti che hanno fatto discutere
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Juve-Napoli nel segno della rivalità: quei gesti che hanno fatto discutere

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Juve Napoli nel segno della rivalità: ecco i gesti che hanno fatto discutere, con le due squadre avversarie nella 3ª giornata di Serie A

Domenica sera, alle 20.45, Juve e Napoli si sfideranno nella 3ª giornata di Serie A. Una sfida tra due formazioni che nel corso degli anni hanno sempre mostrato segni evidenti della loro rivalità.

Insigne scoccò la frecciata alla Juventus

Era il 23 aprile 2018, e il gol di Koulibaly consegnò al Napoli le chiavi della vittoria contro la Juve. 1-0 all’Allianz Stadium e spettri in quel di Torino su uno Scudetto che sarebbe potuto sfumare… Nel post partita del match, tra un festeggiamento e l’altro, Lorenzo Insigne si presentò in zona mista per scoccare una frecciata tremenda nei confronti dei rivali bianconeri.

All’affermazione «Dovevano affrontare questa sfida come una finale di Champions e l’hanno persa», Insigne ha replicato prontamente: «Sono abituati». Parole che non passarono inosservate, tant’è che Chiellini, dopo la vittoria dello Scudetto, disse in un’intervista: «La verità è che bisogna ringraziare i nostri avversari: dall’inizio della stagione hanno sempre parlato di Var, poi l’arbitro, poi il bel gioco, poi le finali, poi i fuochi d’artificio e non hanno mai smesso di darci nuova linfa. Anche quando sembravamo morti, alla Juventus non devi toccare l’orgoglio. Noi festeggiamo, gli altri sono molto tristi e avremmo meritato più rispetto da parte di tutti, e ora festeggeremo a dispetto di tutto e tutti».

Higuain ammutolisce il San Paolo e si rivolge verso De Laurentiis

Quando Higuain ha siglato il gol decisivo al San Paolo contro il Napoli nel dicembre 2017, ha rivolto un’esultanza particolare nei confronti della tribuna. Il Pipita, infatti, ha messo a segno il suo marchio nel colpo esterno della Vecchia Signora, rivolgendosi poi all’indizio di De Laurentiis con la mano portata alla fronte. «Non l’ho visto De Laurentiis, forse si è nascosto e non l’ho trovato. Coi compagni ho un bel rapporto, ho vissuto tre anni con loro e abbiamo una bella amicizia» la frecciata del Pipita.

L’addio di Gonzalo dal Napoli ha fatto parecchio rumore, soprattutto in virtù del suo passaggio a Torino. «E’ stata una mia decisione, ma Aurelio De Laurentiis mi ha spinto a farlo. Tra di noi non c’era più alcun rapporto, il suo modo di pensare era molto diverso dal mio. Non avrei voluto passare un altro minuto con lui. Per questo lasciai il Napoli» ha spiegato l’argentino, confermando gli attriti con il presidente azzurro.

Politano segna su rigore e compie quel gesto

Più recente, invece, il gesto di Matteo Politano, risalente alla finale di Coppa Italia tra Juve e Napoli della scorsa stagione. Dopo aver messo a segno il suo rigore, l’esterno si è portato un dito alla bocca, mimando il gesto del silenzio. Un’istantanea che non è passata inosservata, spiegata poi nei giorni seguenti dal suo agente, Davide Lippi: «Penso ce l’avesse con la panchina bianconera che ha fatto commenti sul fatto che potesse sbagliare il penalty».

Morata ritrova Manolas: seppellita l’ascia di guerra?

In un Juventus-Roma del 2014, Alvaro Morata e Kostas Manolas furono protagonisti di un accenno di rissa lungo la linea laterale del campo. A causa di un intervento irruento dello spagnolo, che prese però il pallone, il difensore greco non reagì bene, andando faccia a faccia con il diretto avversario. L’intervento di Allegri e dei giocatori bianconeri servì a placare gli animi.

«Manolas se l’è presa con me, ma io non avevo detto niente e fatto niente, una partita dura» disse Morata in un’intervista a Cadena Ser. Il duello tra i due si riapre ora, con il greco punto fermo della difesa del Napoli.

Chiellini-Koulibaly e quell’eccezione di Juve Napoli koulibaly-napoli

Ci sono anche delle eccezioni, però, nel rapporto tra Juve e Napoli. A rappresentarne il pieno simbolo è Giorgio Chiellini che, nella sua autobiografia ‘Io, Giorgio’, ha svelato un retroscena dopo l’autogol del difensore in Juve-Napoli dello scorso anno.

«Mi è venuto spontaneo abbracciarlo a fine partita, vederlo con quella faccia mi ha sciolto. Ripenso all’abbraccio a Koulibaly sul prato dell’Allianz Stadium dopo il suo autogol in Juve-Napoli del 31 agosto. Per come sono fatto, quel mio gesto mi è quasi dispiaciuto, forse sarebbe stato meglio abbracciarci nello spogliatoio e tenere questa cosa solo per noi. Ma è venuto spontaneo, ho cercato Kalidou andando verso di lui con le stampelle. La sera prima mi aveva scritto ‘In bocca al lupo’: con lui c’è sempre stato un magnifico rapporto. Un giocatore così forte, una persona così buona che al 92’ di una sfida chiave commette un errore del genere! Vederlo con quella faccia mi ha sciolto: ho sentito che dovevo dirgli due parole di conforto, niente di più. ‘Sei il più bravo, capita a tutti di sbagliare, continua a lavorare come sai e tutto passa.’ Il mio orgoglio e la mia speranza sono poter essere un calciatore di tutti, non solo degli juventini».

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