Juve-Verona nel segno dei 2000: storie, confessioni coi bianconeri
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Juve-Verona nel segno dei 2000: storie, confessioni, retroscena coi bianconeri

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Juve-Verona nel segno dei 2000: storie, confessioni, retroscena coi bianconeri nell’incrocio della 5ª giornata di Serie A

La partita di domani sera tra Juve e Verona potrebbe segnare un record importante anche per questo campionato di Serie A… Uno spunto odierno de La Gazzetta dello Sport, ha svelato come nelle probabili scelte dei due allenatori potrebbe esserci spazio per quattro giocatori nati dopo il 2000 sul terreno di gioco: Dejan Kulusevski, Matteo Lovato, Ivan Ilic e Ebrima Colley, in ballottaggio con un altro millennial, Eddie Salcedo. Un dato significativo visto che, nelle 200 partite disputate fino a questo momento tra Premier League, Liga, Bundesliga e Serie A, solo quattro partite hanno visto quattro 2000 in campo dall’inizio. Tenendo da parte l’unico bianconero, Kulusevski, ecco quali storie, aneddoti e retroscena abbinano gli altri giovani talenti alla squadra bianconera.

Matteo Lovato

A parte l’esordio contro la Roma, il difensore classe 2000 è sceso in campo sempre titolare nell’undici di Ivan Juric nella restante parte di questo avvio, mandando ottimi segnali al suo allenatore. Lovato è cresciuto nel settore giovanile del Padova, prenotando un biglietto di sola andata per la Serie A direzione Verona. E pensare che, proprio contro la Juventus, il calciatore aveva ricevuto una delle sue prime convocazioni lo scorso campionato. «Un sogno essere stato convocato con Milan, Lazio e Juventus? San Siro, l’Olimpico e poi il Bentegodi. È stata una sensazione incredibile e, se mi immagino ad agosto, a una cosa del genere non avrei mai creduto. Ma Verona non è un traguardo. Devo partire da qui per obiettivi sempre maggiori. Voglio giocarmi senza timori le opportunità che mi stanno concedendo e a cui, a 20 anni, non puoi rinunciare».

Ebrima Colley

Il nome di Ebrima Colley si lega indissolubilmente a quello di Dejan KulusevskiI due calciatori, infatti, sono stati i grandi protagonisti dello Scudetto vinto nel 2018/2019 con l’Atalanta Primavera, rappresentando certamente due dei fiori all’occhiello della cantera bergamasca. Quella finale contro l’Inter, infatti, è stata interamente griffata dai due ex talenti della Dea. Partita combattuta, chiusa, in equilibrio sullo 0-0 fino agli istanti finali dell’incontro. All’84’ il lampo di genio del magico duo: Kulusevski spacca in due la difesa interista con un coast-to-coast, servendo poi Colley in area. Dell’attaccante classe 2000, poi, il gol decisivo che ha permesso all’Atalanta di mettere le mani quell’anno sullo Scudetto.

Eddie Salcedo

Era l’estate 2017, e i nomi di Eddie Salcedo e Pietro Pellegri, allora in forza al Genoa, facevano gol a tutte le big di Serie A. Ci aveva provato inizialmente l’Inter per i due talenti classe 2001, non riuscendo però a chiudere la trattativa. Si fece avanti poi la Juventus che, secondo le voci dell’epoca, era molto vicina a chiudere l’operazione con il Grifone. I bianconeri avrebbero dovuto sborsare 40 milioni di euro: 20 milioni di parte fissa più altri 20 di bonus, con i due che sarebbero dovuti restare in prestito al Genoa per altri due anni. Niente da fare anche con i bianconeri, con l’Inter che riuscì ad approfittarne per Salcedo l’anno successivo. A Verona, adesso, l’attaccante sembra aver trovato la sua Itaca

Ivan Ilic

A presentare le qualità del centrocampista classe 2001, arrivato in estate in prestito all’Hellas dal Manchester City è stato il portiere degli scaligeri Marco Silvestri. In un’intervista a Tuttosport, infatti, il numero uno gialloblù si è detto sorpreso del compagno di squadra, lanciando un avvertimento alla Juventus. Queste le sue parole: «Rispetto all’anno scorso abbiamo avuto meno tempo per lavorare e trovare la quadratura. Non so se riusciremo a ripetere quanto fatto l’anno scorso, ma sicuramente anche quest’anno abbiamo molta qualità. Chi mi ha impressionato? Ilic. Ha 19 anni e potenzialità enormi. Abbina tecnica e fisicità: non saprei a chi paragonarlo, ha uno stile tutto suo».

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