LAVAGNA TATTICA - Non basta Cuadrado: la Juve ha le solite difficoltà
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LAVAGNA TATTICA – Non basta Cuadrado: la Juve ha le solite difficoltà

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La Juve crolla ancora a Bergamo. Dopo un buon inizio, solita povertà di idee: non basta la personalità di Cuadrado

In una giornata sconvolta dalla creazione della Superlega, la Juve subisce l’ennesimo crollo del campionato, una sconfitta che a Bergamo mancava dal 2001. Come al solito, non si può dire che i bianconeri siano scesi in campo impreparati sulle caratteristiche dell’avversario. Fin da subito di è anzi capito che la squadra ha lavorato molto in settimana su come attaccare il sistema di Gasperini. Come sappiamo, l’Atalanta adotta un pressing fortemente orientato a uomo: per manipolare una struttura così, bisogna muoversi tanto senza palla, mandando fuori posizione i difensori per attaccare gli spazi che si formano.

Cosa che la Juventus ha cercato di fare fin da subito e in modo piuttosto vario. Basti pensare alla posizione di Dybala: a volte era lui che veniva incontro per attirare su di sé le marcature orobiche, mentre in altre circostanze si buttava dentro con smarcamenti improvvisi che De Roon provava a seguire.

Un esempio nella slide sopra.

In questo, erano decisivi anche i movimenti di McKennie. Con Cuadrado che si alzava per dare ampiezza, il texano faceva praticamente l’incursore aggiunto, attaccando spesso la linea dell’Atalanta con inserimenti da dietro. In situazioni, invece si decentrava per mandare fuori posizione Djimsiti.

Nell’azione sopra si vede, con Cuadrado che taglia dentro il campo e si va inserire: Gosens prova a seguirlo.

Tuttavia, nonostante la Juve avesse le idee chiare su come attaccare la difesa dell’Atalanta, è mancata totalmente precisione tecnica. Non a caso, i bianconeri hanno creato pochissimo, con Gollini che ha corso pochi rischi. Al momento dell’ultimo passaggio, gli ospiti hanno spesso sbagliato esecuzione. Inoltre, con il passare dei minuti, la Juventus è diventata via via sempre più statica, con i giocatori troppo fermi per minacciare in modo credibile la difesa orobica. Ancora una volta, ci si è affidati quasi totalmente a Cuadrado, che riceveva da fermo e doveva creare superiorità numerica quasi dal nulla.

Ne è un esempio l’azione dell’occasionissima di Morata, che nasce appunto da un cross del colombiano. Come si vede, con la squadra piuttosto statica, Cuadrado punta da fermo De Roon e lo salta.

Questi problemi si sono ulteriormente enfatizzati nella ripresa. Con l’uscita di Chiesa, la fascia sinistra è diventata totalmente monca, con nessuno che dava ampiezza. La Juventus è così diventata ancora più prevedibile e piatta, con l’Atalanta che senza troppi problemi è riuscita a bloccare le azioni offensive rivali.

Nell’azione sopra, vediamo sintetizzata la staticità della ripresa. La Juve è in inferiorità numerica, con i giocatori piatti e lontani: Cuadrado effettua un passaggio telefonatissimo  per Morata che si fa anticipare.

Insomma, la Juventus ha manifestato la solita inconsistenza, che si è tramutata nell’ennesimo passo falso di una stagione complicatissima

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