Marchisio: «Juve? Come a Natale, quando il tuo sogno è in una scatola»
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Marchisio: «Juve? Come a Natale, quando il tuo sogno è chiuso in una scatola»

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Claudio Marchisio, ex centrocampista della Juve, ha parlato di alcuni momenti importanti della sua carriera dopo il suo addio al calcio

Claudio Marchisio, ex centrocampista della Juve, ha rilasciato un’intervista ai microfoni di Juventus TV raccontando alcuni momenti importanti della sua carriera. Di seguito riportate le sue dichiarazioni.

GIOCARE ALLA JUVE«Come il giorno di Natale, quando ti presentano il tuo sogno dentro ad una scatola e vedi che dentro c’è il tuo sogno che si realizza. Tutto questo è ciò che mi è capitato in carriera, tutte le vittorie, i trofei e le emozioni vissute con le persone nella mia carriera».

GOL ALL’INTER«Sono abbastanza simili, entrambi in contropiede e entrambi conclusi con un pallonetto di sinistro. Mi ero allenato tanti anni prima per arrivare poi a quel giorno…».

ESORDIO«La parte più bella forse del sogno. Tu parti pensando di diventare un calciatore con quei campioni, e poi fai il tuo esordio con loro in campo».

MODELLI «Sicuramente le immagini che guardi da bambino, cerchi di emulare quei gesti e avere la fortuna con le tue qualità di poter imitare alcuni gesti dei campioni».

JUVENTUS STADIUM – «Vibrazioni forti: lo stadio era nuovo e si sentivano vibrazioni fortissimi che sono durate per sempre».

LA SVOLTA – «Quando devi rialzarti dalle ceneri dopo quello che è successo devi avere tanta pazienza, sacrificio, ma soprattutto devi aspettare il momento giusto. La crescita deve essere di tutti quanti, non solo dei giocatori in campo ma del contesto in generale, e quando è arrivata è stata un’emozione unica che ci ha dato la spinta per arrivare a fare questi record».

PRIMO DERBY ALLO STADIUM «Chiude anche un po’ il percorso che ho fatto sin da bambino, i derby fatti in periferia e trovarsi a giocare con il Torino in Serie A e fare doppietta».

300 PRESENZE ALLA JUVE «Era un traguardo importantissimo perché entravi nell’élite delle presenze dei giocatori della Juventus. Non vedevo l’ora finisse quella partita per andare a festeggiare con tutto lo stadio il traguardo raggiunto».

JUVE ROMA «Un’emozione fortissima, più forte di un gol o di una partita singola. Era come tornare a casa, come se tornassi a casa dopo tanto tempo e non rivedessi da tanto la mia famiglia».

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