Marchisio, ora o mai più: dimostri ad Allegri quanto vale
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Marchisio, ora o mai più: dimostri ad Allegri quanto vale

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Il Principino questa sera si appresta alla partita più importante della sua stagione, forse della carriera. Claudio Marchisio scende in campo per ribaltare le gerarchie di Allegri e per decidere il suo futuro

Ultima scelta: questo è, allo stato attuale delle cose, Claudio Marchisio per Massimiliano Allegri. L’unico giocatore della rosa cresciuto nel settore giovanile bianconero, forse l’interprete più rappresentativo dopo Buffon, non è altro che la riserva della riserva della riserva. Ed è un bel po’ triste, quasi inspiegabile: ma i numeri parlano da soli. Il Principino in stagione è stato impiegato solo per 586 minuti, di più solo di Pinsoglio (terzo portiere) e Howedes (una sola presenza causa infortuni). È vero che la stagione di Claudio è stata, ancora una volta, condizionata dai problemi fisici ma viene difficile comprendere una simile latitanza di impiego.

Che poi tenere fuori uno come Marchisio non è mica semplice, per i motivi di cui sopra. Il numero 8 bianconero è beniamino dei tifosi e della stampa, personaggio di forte impatto mediatico e probabile futuro dirigente della Juventus. Uno a cui il bianconero non sta soltanto sopra la pelle, ma anche nel cuore, nelle vene, nella testa. Ma ad Allegri, che in faccia guarda pochi o nessuno, non sembra importare troppo. Perché gioca chi merita e qualsiasi altro discorso sta a zero. Compreso quello saltato fuori nella canonica conferenza stampa di vigilia di Juventus-Atalanta relativo allo sfogo social di Roberta Sinopoli, moglie del Principino, dopo la pesante esclusione del marito nel derby.

Poi c’è la partita di questa sera dove, salvo sorprese importanti, Claudio sarà in campo dal primo minuto. Max decide di concedergli quell’opportunità che manca dalla gara di campionato contro la Fiorentina dove il centrocampista, appena rientrato dall’ultimo infortunio, era apparso lento e insicuro. Per Marchisio quello di oggi sarà un match maledettamente importante. Si gioca tantissimo: stagione, credibilità, futuro. Per mettere a tacere le male lingue, per allontanare le voci di mercato, per dare un segnale al proprio allenatore, alla società e ai tifosi. Per dimostrare a se stesso di non essere un calciatore finito ma un campione in un periodo negativo. E i tifosi della Juventus non potranno lasciarlo solo, non oggi.

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