Rosucci: «Nei momenti difficili bisogna avere qualcosa per cui lottare»
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Rosucci: «Nei momenti difficili bisogna avere qualcosa per cui lottare»

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La giocatrice della Juventus Women, Martina Rosucci ha risposto ad alcune domande a seguito del suo rientro dopo l’infortunio

Martina Rosucci, rientrata dopo l’infortunio al crociato, ha risposto ad alcune domande. La centrocampista si dice molto felice della convocazione in Nazionale e spera di partecipare al Mondiale. Di seguito le parole rilasciate a TuttoSport

FELICE DEL RIENTRO  – «Tremendamente. L’affetto è stato bello, anche perchè mi sembra di non essere stata fuori dal gruppo per così tanti mesi, talemente siamo unite. Ho ricevuto il bentornata dalle mie compagne e sono molto felice: non ero in azzurro da quella serata storica di giugno. Per adesso sono arrivata ma devo riprendere confidenza con il campo».

CONVOCAZIONE IN NAZIONALE – «L’ho saputo dalle convocazioni ufficiali e mi ha fatto enormemente piacere, ero e sono felicissima. Non avevo ancora esordito in stagione con la Juventus e ancora non sono riuscita a farlo, anche perchè mi è venuta la febbre proprio tra la partita con la Fiorentina e quella con il Sassuolo della scorsa settimana. Ma Milena era informatissima riguardo la mia condizione fisica e quella delle mie compagne e ha deciso di convocarmi: la rigrazio, ora starà a me dimostrare di meritarmi la maglia».

CONQUISTA DEI MONDIALI – «Lo farò rimanendo me stessa, non cercando di strafare e di cambiare. Ripeto: se torno in perfetta forma potrò dare il mio contributo, anche perchè a livello mentale mi sento pronta: poi è chiaro che le scelte spettano sempre all’allenatrice».

GRANDI OBIETTIVI – «In questi mesi avevo in testa proprio il finale di stagione con la Juventus e il Mondiale con l’Italia. Quando hai degli obiettivi così importanti, nei momenti difficili hai qualcosa per cui vale la pena lottare. Se riuscirò ad andare al Mondiale sarà un premio per tutti gli sforzi sostenuti in questi mesi, in questi anni».

INFORTUNIO – «La prima volta pensavo “beh mi hanno operata, per cui non mi ricapiterà” e questo è stato un punto di forza, perché non ho mai avuto paura, era una sorta di protezione sotto il profilo psicologico. Quando mi è ricapitato ho perso questa certezza, però ne ho trovate altre: essere ritornata a certi livelli, dopo il primo infortunio, e aver raggiunto obiettivi prestigiosi come uno scudetto e una qualificazione al Mondiale mi ha ridato fiducia. Ho pensato: “Martina, si può cadere, ma poi ci si rialza. E si torna forti come prima”. Non serve avere paura, so a cosa vado incontro e so di poter tornare a fare quello che so fare e che mi piace fare. Il dispiacere vero è stato non essere parte del gruppo in questi mesi, con la Juventuss e con la Nazionale, non aver vissuto la quotidianità del campo, oltre alle partite che sono l’apice dell’adrenalina Ora è presto per dire come sarà l’impatto con il ritorno in campo, ma la mia priorità ora è recuperare la condizione al top».

SCUDETTO – «Dobbiamo sudare fino alla fine, come dice il nostro motto. Diciamo che le cose facili non ci piacciono. Non è una giustificazione, ma giocare una partita con solo due giorni e mezzo di tempo e pure un viaggio in mezzo non ci ha aiutato. E la domenica dello Stadium, in senso buono, è stata pesantissima a livello di energie mentali. Inutile crogiolarsi, comunque: restiamo padrone del nostro destino». 

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