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In scioltezza contro il Porto, la Juve vola ai quarti

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I bianconeri disputano un match pressochè in controllo totale, vincono 1-0 senza patemi, solo nel secondo tempo un paio di cali di tensione danno impulsi ai portoghesi. Venerdì il sorteggio.

Una Juventus superiore ai lusitani anche al ritorno, un dato chiaro e nitido, emerso dal match disputatosi ieri sera allo Stadium. Mister Allegri sceglie un positivo Dani Alves come esterno basso di destra, sorprendendo molti ma non il sottoscritto, e pronti via, la Juve in 5 minuti 5 di partita, va alla conclusione con Dybala per ben due volte, con due proiettili, uno di destro, l’altro con il suo piede favorito, che non inquadrano lo specchio di porta. Una compagine, quella bianconera, che gioca in scioltezza, gestendo il giro palla in maniera ipnotica, senza mai consentire ai portoghesi di spezzare il filo delle trame, alzare i ritmi, e tentare di impensierire la retroguardia zebrata. La truppa juventina gestisce al meglio il match, conclude pericolosamente, e si trova in vantaggio con il rigore calciato da Dybala ed espulsione di Maxi Pereira per mega-super-parata al posto di Casillas: Juve avanti, Porto di nuovo in inferiorità numerica come all’andata, qualificazione luccicante nel taschino.

Nel secondo tempo i bianconeri, con Pjaca al posto dell’ammonito Cuadrado, continuano ad amministrare la sfera e le cadenze di gioco, senza però premere sull’acceleratore delle conclusioni, concedendo, per un paio di volte, folate offensive pericolose agli avversari che non riescono a bucare Buffon, prima su fuga solitaria di Soares, poi con scavetto insidioso di Jota. Aldilà delle due svagatezze causate da un evidente calo di concentrazione, la Juve prova più volte a raddoppiare senza riuscirci, ma senza nemmeno correre chissà quali rischi, con i lusitani, scesi allo Stadium con intenzioni bellicose, solo a parole, pronti a ribaltare il risultato e a fare l’impresa. I portoghesi si limitano, oggettivamente, a svolgere il compitino anche in parità numerica, dimostrando la loro inferiorità tecnica. Una Juventus, che, anche dalle parole di Massimiliano Allegri, deve migliorare, soprattutto nel atteggiamento tenuto nei secondi quarantacinque minuti, e ci mancherebbe altro visto le prossime sfide in calendario, in Italia e in Coppa. Chiaro che quando ci si trova praticamente al turno successivo, l’input mentale dei calciatori è quello di rischiare poco, addormentare la partita e portare a casa il massimo risultato con il minimo sforzo.

La Vecchia Signora plana nuovamente nel salotto buono delle migliori otto compagini d’Europa e si tiene stretta la sua poltrona, pronta a conoscere, venerdì prossimo, 17 marzo, alle ore 12, la nuova avversaria da sfidare sulla strada che porta alla finale di Cardiff. Bando alla scaramanzia, chissà che un venerdì 17 non possa recare novità positive. Il nuovo assalto alla Coppa dalle grandi orecchie continua, e nell’urna si troveranno le corazzate super che tutti conosciamo. Chi si vuole evitare, chi è meglio pescare tra i bussolotti del recipiente Champions? Personalmente ho un debole per il Leicester e in seconda battuta per il Borussia Dortmund, ecco, un sorteggio tale sarebbe l’optimum per Madama, ma qualsiasi sarà l’avversario, questa Juve ha tutte le carte in regola per giocarsela alla grande con tutti, proseguendo la strada verso la finale. Avanti così Juventus.

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