Pirlo Inzaghi: aneddoti, storie e retroscena del rapporto tra i due allenatori
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Pirlo-Inzaghi: aneddoti, storie e retroscena del rapporto tra i due allenatori

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Pirlo Inzaghi: aneddoti, storie e retroscena del rapporto tra i due allenatori, ex compagni al Milan ed avversari in Benevento-Juve

Compagni di squadra, di Nazionale, ed ora avversari. Andrea Pirlo e Filippo Inzaghi l’uno contro l’altro in Benevento-Juve, per la prima volta nelle vesti di allenatori. Con le scarpette ai piedi, i due si sono sfidati ‘soltanto’ cinque volte, al cospetto delle 235 partite fianco a fianco sul terreno di gioco.

Di storie, aneddoti e retroscena nel rapporto tra i due ce ne sono tanti, così come i successi di squadra condivisi sul campo. Dal Milan alla Nazionale, passando per i ricordi di spogliatoio: ecco il legame tra i due attuali allenatori.

Pirlo al Milan ‘merito’…. di Inzaghi andrea pirlo

Il primo assist tra i due deriva dal passaggio di Andrea Pirlo al Milan. In quel frangente, infatti, fu proprio Inzaghi a mettere un importante mattoncino nel trasferimento del Maestro dalla sponda nerazzurra a quella milanista. «Andrea arrivò in un viaggio di Adriano Galliani e Tullio Tinti, il mio procuratore, tra Torino e Milano. Tinti gli disse: ‘Perché non prendete questo ragazzo che gioca nell’Inter ed è molto forte?’ Con lui poi in campo si giocava a occhi chiusi: sapevo che la palla sarebbe arrivata sopra la linea difensiva, la giocava come nessuno».

Juve-Milan, finale di Champions League 2003

Il primo successo internazionale targato Pirlo-Inzaghi risale al 2002/2003, con la vittoria della Champions League nella finale di Manchester contro la Juve. Grandi protagonisti i due calciatori, con il Maestro in campo per 71′ (poi sostituito da Serginho) e Pippo che fu murato nel suo colpo di testa da uno straordinario riflesso di Buffon. L’epilogo, poi, è noto a tutti: vittoria ai rigori e Milan campione d’Europa.

Pirlo-Inzaghi e il retroscena sui Plasmon inzaghi

Retroscena extra-campo, raccontato da Pirlo nella sua autobiografia ‘Penso quindi gioco’. La lente d’ingrandimento dell’aneddoto del Maestro si concentra su un episodio legato ai biscotti Plasmon: «Inzaghi i Plasmon li mangiava per davvero, tutti i giorni, a tutte le ore, e noi lo sapevamo. Un neonato di quasi quarant’anni. Alla fine ne doveva per forza avanzare due e lasciarli sul fondo della confezione, non uno di più e non uno di meno: “In questo modo la congiuntura astrale sta dalla mia parte”. Il famoso allineamento dei pianeti e dei biscotti. “E per carità, non toccate quei due che restano, altrimenti cambia l’equilibrio”. Intestinale, probabilmente. Abbiamo tentato di rubarglieli in tutti i modi, senza successo. Li custodiva gelosamente, egoista nel passare la palla e nel condividere la merenda: “Lo faccio per il vostro bene, i miei gol vi servono”».

Mondiali 2006, l’Italia sul tetto del Mondo

Sicuramente il ricordo più indelebile legato alla Nazionale… Quei Mondiali del 2006 hanno segnato una parte importante di storia per l’Italia calcistica e per il gruppo che in Germania ha inanellato un percorso impeccabile. Pirlo e Inzaghi facevano parte di quella rosa, protagonisti in campo e meritevoli di aver marchiato a fuoco anche il tabellino dei marcatori: Pirlo contro il Ghana, Inzaghi con la Repubblica Ceca.

Inzaghi a tavola: racconta Pirlo

Oltre ai Plasmon, Pirlo si soffermò anche sul Pippo Inzaghi a tavola, raccontando gli episodi più divertenti del suo compagno di squadra tra pranzi e cene… «Al di là del dessert per poppanti, vigeva una monotonia assoluta anche nella scelta degli altri suoi piatti: pasta in bianco con un pizzico di sugo rosso e bresaola a pranzo, pasta in bianco con un pizzico di sugo rosso e bresaola a cena. Un menu lungo una vita. A tavola si comportava come quando si trovava davanti al portiere avversario: faceva sempre la stessa cosa, senza fantasia ma con il massimo dell’efficacia. Durante i pasti stava seduto ad aspettare che il cameriere gli portasse le pietanze e quasi lo imboccasse, durante le partite che una palla in qualche modo gli carambolasse addosso e finisse in rete».

Milan-Liverpool, finale di Champions League 2007

L’apoteosi arriva nella notte di Atene, con il Milan che supera il Liverpool nella finale di Champions League 2006/2007. Il primo gol di Inzaghi deriva proprio da un colpo di genio (e di fortuna) sulla punizione di Andrea Pirlo: l’attaccante devia quel tanto che basta il pallone mandando fuori causa il portiere… La doppietta di Pippo, poi, certifica l’egemonia europea di quel Milan.

Pirlo-Inzaghi: il retroscena prima delle partite

L’autobiografia di Pirlo, però, dà spazio anche ad un altro aneddoto relativo ad Inzaghi. Prima delle partite, per smorzare la tensione, l’ex attaccante era solito ad andare frequentemente in bagno, destando questa reazione nei suoi compagni di squadra: «Questo di per sé è un bene, il fatto però che la facesse allo stadio, nel nostro spogliatoio, poco prima di giocare, ci rendeva alquanto nervosi. In particolare se lo spogliatoio era piccolo […]. Andava in bagno anche tre o quattro volte nel giro di dieci minuti».

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