Super League: ufficialità, minacce, accuse. Cronache di una settimana folle
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Super League: ufficialità, minacce e accuse. Cronache di una settimana folle

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Una settimana dalla creazione della Super League. Tra ufficialità, minacce e accuse: la folle settimana del calcio europeo

Talmente effimero che a più di qualcuno sarà sembrato un sogno, un po’ per la durata, un po’ per la portata del progetto in sé. È durata soltanto due giorni l’idea Super League, che una settimana fa ha sconvolto il calcio europeo. Un comunicato ufficiale a notte inoltrata dopo un susseguirsi di voci nella giornata di domenica, un’ufficialità attesa ma che ha ugualmente lasciato di stucco tutti, tifosi e addetti ai lavoro. Dopo la nota dell’Eca, che si è tirata fuori dal progetto, sono arrivate le dimissioni di Agnelli, presidente dell’associazione dei club. In tarda notte, poi, “la rivoluzione”.

Dodici club – Juve, Inter, Milan, Barcellona, Real Madrid, Atletico Madrid, Chelsea, Manchester United, Manchester City, Liverpool, Arsenal e Tottenham – più altri 3 “fissi” e 5 variabili da decidere ogni anno su invito. Una competizione europea che prescinde da ogni criterio meritocratico e si fonda soltanto sul blasone delle squadre. All’unisono, le dodici società hanno emesso un comunicato ufficiale nella notte tra il 18 e il 19 aprile, seguito da quello del sito ufficiale della stessa Super League. Un progetto che si prefissava come obiettivo quello di salvare il calcio europeo. A dirlo, lo stesso Florentino Perez in un’intervista tenuta la sera successiva – quella tra il 19 e il 20 aprile – a El Chiringuito.

Salvare i conti dei top club per salvare il calcio

Il presidente del Real Madrid, che sarebbe diventato anche quello della stessa Superlega, non lo ha nascosto: l’idea della competizione nasce per salvare i conti dei top club – come quelli dei blancos stessi che hanno perso 400 milioni con la pandemia – e di conseguenza salvare il calcio europeo. Parole che non hanno fatto piacere a tanti appassionati ma soprattutto al presidente della Uefa Ceferin, che da subito si è schierato duramente contro il progetto.

Ceferin contro Agnelli e il progetto Super League

Tra i più tenaci oppositori della Super League, sicuramente il presidente Ceferin. Il numero uno della Uefa si è schierato fin da subito contro il progetto e contro lo stesso Agnelli, uno degli ideatori della competizione. «È un bugiardo, mi ha mentito» ha accusato il presidente della Uefa.

Parole durissime contro il patron bianconero, ma non solo. Fin da subito la Uefa ha minacciato i club di espulsione dalle coppe europee ancora in corso e i giocatori di esclusione da Mondiali e Europei. Parole dure che hanno creato particolari polemiche e alle quali lo stesso Florentino ha risposto.

Il comportamento di Ceferin non è stato apprezzato da tifosi e addetti ai lavori del mondo del calcio, anche da chi si è subito schierato contro la Superlega. Le minacce del presidente, che spesso ha parlato di calcio del popolo e dei tifosi, hanno fatto molto discutere: la stessa Uefa – a detta di molti – ha bisogno di una riforma, con o senza Super League. Contrario al progetto anche Infantino, che nella riunione del 20 aprile è stato molto chiaro: «I club scelgano: o dentro o fuori».

L’auto-esclusione dei club inglesi. E poi a ruota…

Esattamente 48 ore dopo l’annuncio della Super League, la prima scossa. Complice il clima di terrore proveniente da Non, i club inglesi hanno deciso di abbandonare la competizione. Prima l’annuncio del Manchester City, poi – a ruota – gli altri cinque. Dopo la decisione delle inglesi – particolarmente apprezzata dalla Uefa – sono arrivati i comunicati di altre società. Atletico Madrid, Inter e Milan hanno seguito le big di Premier. Nelle ore successive del 21 aprile è arrivato anche il parere della Juve, che ha fatto sapere come al momento il progetto sia in fase di stallo, ma non completamente abbandonato.

Real Madrid, Barcellona e Juve: cosa succede?

Sono soltanto tre i club che non hanno rinunciato al progetto: si tratta di Real, Barcellona e Juve. Al momento la Super League non si farà ma le tre società continuano a credere all’idea di fondo della competizione e proveranno a realizzarla negli anni a venire. Lo stesso Florentino sta già pensando ad eventuali riforme per rendere più accettabile agli occhi della Uefa e dei club il progetto.

E intanto la Uefa…

Il 23 aprile si è tenuto il Comitato Esecutivo della Uefa nella quale si è discusso di eventuali sanzioni. Al momento nessuna decisione ufficiale: il tutto è rinviato e qualsiasi scelta sarà presa soltanto dopo pareri legali. Per quanto la Lega di Serie A, invece, 11 club hanno chiesto sanzioni per Inter, Milan e Juve.

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